La Nuova Sardegna

Sassari

Roghi a catena, la pista di un’unica regìa

di Gianni Bazzoni

Dopo l’attentato all’assessore all’Ambiente Gaspa ascoltate diverse persone. Si prepara un consiglio comunale aperto

01 ottobre 2013
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PORTO TORRES. Una riunione di giunta informale per fare il punto della situazione e per valutare l’idea di un consiglio comunale aperto. Anche perchè quello che sta succedendo in città non può essere un problema dei singoli, o di un pezzo dell’istituzioni, ma deve coinvolgere la comunità. Di fronte alla violenza - da qualunque parte arrivi - serve una presa di distanze forte e chiara. Il giorno dopo l’attentato, il terzo nei confronti di amministratori pubblici, le indagini dei carabinieri della compagnia si muovono con una convinzione: gli episodi sono collegati tra loro e forse esiste una sola regìa. Pochi i particolari trapelati da parte degli inquirenti. Si cercano elementi fondamentali, si analizzano le zone della città per verificare se le telecamere possono avere ripreso immagini utili. E c’è la convinzione che qualcuno stavolta possa avere notato qualcosa. Impossibile che non siano stati commessi errori. Se non proprio il momento in cui veniva data alle fiamme la Polo dell’assessore all’Ambiente Gavino Gaspa (parcheggiata in via Angioi), almeno la fase precedente o immediatamente successiva. Gli investigatori studiano tutti i casi, dalle auto incendiate di vice sindaco e assessori fino all’attentato nel Parco nazionale dell’Asinara, dove è stato dato alle fiamme il trenino catalano. Poi, in mezzo, tutti gli altri fatti: da quello più recente della discarica consortile della zona industriale fino al fuoco devastante di un anno fa, quando nel porto di Stintino è stato distrutto il barcone «Lem» che trasportava i turisti nel Parco. Si cerca la chiave di lettura, pur in mezzo a una complessità evidente che richiede una conoscenza reale di tutte le vicende.

A Gavino Gaspa, intanto, anche ieri sono arrivati numerosi attestati di solidarietà da ogni parte della Sardegna. Il presidente della Provincia Alessandra Giudici ha inviato un telegramma al Comune per manifestare «la solidarietà di tutta la collettività provinciale».

In attesa dei risultati del lavoro degli investigatori, il presidente ha condannato «il comportamento di chi, con simili intimidazioni, si colloca al di fuori di una comunità abituata al rispetto delle regole del vivere civile e della legalità». La Giudici ha parlato di «attentato alla democrazia: certi fatti ci spingono a riflettere e a capire in fretta chi siano i veri nemici del nord-ovest della Sardegna. Esorto tutti a riprendere a ragionare serenamente e costruttivamente di sicurezza e sviluppo».

Sdegno e riprovazione sono stati manifestati dal segretario nazionale del Psd’Az Giovanni Angelo Colli.

«E’ un atto che punta a intimidire – ha detto – non solo Gavino Gaspa ma quanti intendono operare nelle istituzioni e anche fuori da esse, nel solco dei principi della legalità, equità, onestà e disinteresse».

Secondo Colli, certi attacchi «vigliacchi non subordineranno l’impegno e la determinazione di amministratori come Gaspa, che hanno sempre dimostrato di essere uomini liberi da qualsiasi tipo di condizionamento e capaci di promuovere sempre il bene della comunità».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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