La Nuova Sardegna

Sassari

Cucinelli: «L’insularità è un valore»

di Paolo Curreli
Cucinelli: «L’insularità è un valore»

Sassari, il “re del cachemire” ha incontrato il rettore Mastino, docenti universitari e imprenditori nell’Atelier Macciocu

21 ottobre 2013
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SASSARI. Brunello Cucinelli è stato a Sassari venerdì sera per presentare la collezione autunno/inverno 2013/2014. Una tappa esclusiva, inserita nel tour mondiale del patron della maison, nella boutique di Gavino Macciocu. Il commerciante sassarese ha messo ha disposizione l'ambiente elegante della sua boutique perché Brunello Cucinelli potesse incontrare gli imprenditori cittadini e gli studiosi dell'università, tutte forze e risorse attirate dalla sua straordinaria avventura nella moda.

Una esperienza di imprenditorialità che si lega strettamente col mecenatismo, attraverso la ristrutturazione dell'antico borgo di Solomeo dove ha costruito un teatro – con un cartellone importante – la creazione di un accademia del lavoro, e la storica ridistribuzione degli utili quando la società fu quotata in borsa, cosa che gli ha garantito una notorietà mediatica totale.

Cucinelli ha dedicato il catalogo primavera/estate 2013 alla Sardegna, ambientando la sua moda tra i nuraghi e la natura dell'isola nei colori invernali lontana dal glamour smeraldino. Una grande promozione per la Sardegna, che tutti i clienti dell'azienda possono conoscere negli store presenti in tutte le principali città del mondo: da Shanghai a New York, da Sidney a Hong Kong, passando per le più prestigiose location Europee, le diverse lingue in cui è stato realizzato il catalogo presentano una immagine coinvolgente dell'isola.

Gavino Macciocu ha trasformato la presentazione di una collezione, evento di per se importante per la realtà sassarese, in un momento di confronto di Cucinelli con l'università, era presente il rettore Mastino che ha ringraziato l'imprenditore riconoscendogli l'impegno sociale e culturale ed omaggiandolo con un prezioso volume sull'ateneo. La metamorfosi tra idee e moda si è concretizzata in un talk show dove Cucinelli, incalzato dalle domande del docente di marketing del Dipartimento di Scienze economiche dell’università; Antonio Usai ha avuto modo di illustrare il suo pensiero. «La vera ricchezza della Sardegna è la sua storia e la sua natura, è un luogo speciale da migliaia di anni – ha detto Cucinelli – e i sardi sono speciali, ve ne dovete rendere conto». Insularità e isolamento, sono certamente un problema ma per il Pricipe del cachemire – come lo ha definito il Newyorker – anche una potenzialità. «Io ci vivrei in un isola, l’isolamento non solo esclude ma preserva anche, tante cose che voi custodite si sono salvate per questo motivo». Lavoro, etica e impresa sono i caposaldi della sua magia del fare. «Bisogna lavorare per salvare la bellezza, molti degli errori che abbiamo fatto a questo proposito si possono curare. Il silenzio, per esempio è un patrimonio da salvaguardare che sta diventando sempre più raro». Il manufatto, la preziosità del lavoro manuale, è uno degli aspetti fondanti della filosofia di Cucinelli. «Il mondo guarda all’Italia per queste capacità, ci chiede questo tipo prodotti. Alto artigianato e creatività. Diverse lavorazioni lasciamole fare ad altri. Per restituire dignità al lavoro manuale ho creato una scuola dei mestieri, proprio per restituire importanza all’artigianato».

Impresa, stagione più lunga, la ricetta di Cucinelli: « Avere idee contemporanee e vincenti, non aspettare la domanda ma offrire. Il mare della Sardegna è conosciuto in tutto il mondo, un biglietto da visita potentissimo».

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