La Nuova Sardegna

Sassari

Porto Torres è di nuovo la porta dell’isola

 Porto Torres è di nuovo la porta dell’isola

Ettore Morace, ad di Tirrenia, ha incontrato i sindaci del territorio per parlare dei programmi futuri

30 ottobre 2013
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SASSARI. «In passato la Tirrenia ha trattato male i sardi e la Sardegna e anche per questa ragione abbiamo avviato una serie di incontri con le istituzioni dell’isola per migliorare i rapporti e trovare una soluzione ai problemi». Non si nasconde dietro un dito Ettore Morace, amministratore delegato di Nuova Tirrenia che ieri ha incontrato in comune, a Stintino, i sindaci del territorio. Un incontro organizzato dai sindaci di Stintino e Porto Torres e al quale hanno partecipato i sindaci di Alghero, Sorso, Sennori e Castelsardo. Con un tema molto caro agli amministratori e cioè la politica tariffaria di Tirrenia, soprattutto alla luce degli aumenti vertiginosi di due estati fa. «Una politica tariffaria che non abbiano scelto noi ma che viene stabilita dal governo – ha subito precisato l’ad di Tirrenia – visto che operiamo in regime di continuità territoriale con i parametri stabiliti dalla convenzione stipulata nel 2009 ma quando i costi di gestione erano ben altra cosa».

Tecnicamente è tutto in mano al governo ma gli incontri che Tirrenia ha avviato proprio ieri potranno servire per una rivisitazione della convenzione. «Non di certo dal punto di vista economico – ha chiarito Morace – visto che la sovvenzione di 72 milioni di euro all’anno è stata stabilita dall’Unione Europea. Ma si può intervenire sulle modalità del servizio che al momento prevede 66 partenze settimanali dai porti sardi con navi che garantiscano parametri di qualità piuttosto elevati». Interventi su tratte assolutamente deficitarie come la Genova-Arbatax («la media è di tre passeggeri per corsa», ha specificato Morace) o la Cagliari-Trapani, “doppiata” il giorno dopo dalla Cagliari-Palermo «che da Trapani dista 80 chilometri».

E dopo anni di declino, ha anticipato Morace, Porto Torres sta riacquistando un ruolo importante nei progetti di Tirrenia. «Quello di Porto Torres è lo scalo più trafficato dell’isola nei mesi che vanno da ottobre a maggio – ha spiegato – in termini sia di paseggeri sia di merci. E proprio per quanto riguarda le merci Tirrenia ha spostato su Porto Torres le due ammiraglie Nuraghes e Sharden, mentre per quanto concerne le tariffe abbiamo deciso di concerto con governo e Regione Sardegna di congelare l’aumento programmato proprio in base alla convenzione».

Morace, poi, contesta il vertiginoso aumento dei prezzi dei biglietti delle compagnia di navigazione. «Io parlo per Tirrenia – ha sottolineato –: non solo non le abbiamo aumentate ma rispetto allo scorso anno abbiamo abbassato le tariffe del 3 per cento. E abbiamo riscontrato un aumento dei passeggeri del 18 per cento». Di una cosa Morace si è detto certo e cioè che «la convenzione serve ad assicurare la continuità territoriale a costi prefissati, ma non può garantire i flussi turistici, non può garantire alberghi e ristoranti pieni».

Ma Tirrenia qualcosa l’ha già fatta. «Abbiamo stipulato un accordo con il Consorzio degli albergatori del sud Sardegna – ha detto il direttore commerciale Ugo Masciocchi – che quest’anno hanno quintuplicato il fatturato». E qualcosa vuole fare. «Abbiamo intenzione di far portare i cani in cabina – ha detto Morace –, mentre per quanto riguarda il mondo della scuola abbiano avuto a bordo delle nostre navi 450 studenti stagisti che quest’anno diventeranno 600 e assegneremo due borse di studio».

Un incontro che sembra aver soddisfatto i sindaci del territorio che però attendono Tirrenia alla riprova dei fatti. E la prossima stagione rivelerà se davvero è cambiata la politica di Tirrenia nei confronti dei sardi. (p.s.)

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