La Nuova Sardegna

Sassari

Ex cementificio, bonifiche del Comune

di Gavino Masia
Ex cementificio, bonifiche del Comune

L’amministrazione costretta a intervenire nella zona industriale nell’area della Mediterranea ’96 e in altri due siti inquinati

28 novembre 2013
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PORTO TORRES. Una quota dell’avanzo di amministrazione votata dal consiglio, circa 149mila euro, sarà utilizzata per bonificare tre siti privati all’interno dei confini cittadini. Una priorità decisa dal dirigente del Settore tecnico, ingegnere Claudio Vinci, e che riguardano l’ex cementificio della zona industriale (Mediterranea ’96), l’autoparco comunale e il deposito gomme usate della Grandi estrazioni. La questione più spinosa, nata in seguito a un sopralluogo dei carabinieri del Noe, riguardava l’area del vecchio cementificio faceva riferimento anche a Flavio Carboni: i militari avevano verificato lo stato di pericolo delle costruzioni, tuttora fatiscenti e con rifiuti pericolosi al loro interno. Nel 2007 l’allora sindaco Luciano Mura aveva firmato un’ordinanza con la quale intimava ai proprietari degli impianti di mettere in sicurezza l’area e procedere alla bonifica. A quell’ordinanza, e a tutte le altre successive, la società proprietaria dell’ex cementificio non ha mai ottemperato, creando di conseguenza non pochi problemi a vertici politici e funzionari dell’amministrazione per non essersi sostituiti di fatto al privato nella bonifica dell’area. Il Comune deve dunque provvedere in sostituzione del privato, verosimilmente a mettere in sicurezza il perimetro dell’area e non certo bonificare impianti e ruderi che rischierebbero di mettere in bancarotta l’amministrazione. Una situazione incredibile, per certi versi anche paradossale, che conferma la pesantezza dell’eredità industriale a due passi dal porto e dalla portineria mare dell’ex petrolchimico. C’è chi ha sporcato e lasciato rovine stile bellico rimanendo impunito, e chi, con i pochi soldi dell’avanzo, deve invece provvedere a rimediare con denari pubblici agli scempi degli altri. Quel vecchio impianto ricade tra l’altro all’interno di un Sito di interesse nazionale, dove ogni intervento di bonifica dovrebbe essere concordato con il ministero per l’Ambiente e la Regione attraverso una procedura burocratica. L’ex eldorado della grande industria ha lasciato ruderi pericolosi in tutta l’area della Marinella, non certo un bel vedere per chi scende dai traghetti e non crede di essere arrivato in una città di mare e di bellezze archeologiche. Un intervento di bonifica che almeno rimane nella disponibilità del Comune, fino alla cessione dell’effettivo proprietario, è quello all’interno dell’autoparco: sede e cantiere della società in house Multiservizi, dovrà essere bonificata da detriti e altro genere di rifiuti così come rilevato dai carabinieri del Noe. Il terzo intervento è mirato alla bonifica del deposito di gomme usate, nell’area industriale.

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