La Nuova Sardegna

Sassari

Rischio crolli all’Azuni, lezioni sospese

di Andrea Massidda
Rischio crolli all’Azuni, lezioni sospese

Preoccupa la tenuta del controsoffitto, a casa 400 studenti. E adesso la Provincia e il preside pensano a soluzioni tampone

12 dicembre 2013
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SASSARI. Se a dare gravi segni di cedimento è il tempio della cultura sassarese, allora c’è davvero da preoccuparsi. Da ieri un intero piano dello storico liceo Azuni è chiuso perché la tenuta del controsoffitto non convince i tecnici della Multiss, la società che per conto della Provincia si occupa della manutenzione delle scuole si secondo grado. Per oltre 400 ragazzi (su 900 che frequentano l’istituto) una vacanza inaspettata. Per il dirigente Massimo Sechi un problema grande quanto una casa, anzi quanto una scuola, il liceo classico, che per il territorio del Nord Sardegna è sempre stato simbolo di solidità. Almeno quella intellettuale. L’elenco degli ex alunni lascia sempre a bocca aperta: per citare i più illustri del mondo politico, Camillo Bellieni, Palmiro Togliatti, Enrico Berlinguer, e i due presidenti della Repubblica Antonio Segni e Francesco Cossiga. Ma la lista di personaggi è interminabile.

Rischi. Stando ai primissimi rilievi, il controsoffitto delle diciotto aule che si trovano al secondo piano dell’edificio di via Rolando potrebbe andare incontro a cedimenti capaci di mettere in pericolo l’incolumità di studenti e docenti. Così la via d’uscita è parsa obbligata: sospendere le lezioni in attesa che si certifichi l’assoluta agibilità dell’ala a rischio. «La struttura merita un’analisi più approfondita per capire la gravità dei problemi che abbiamo riscontrato e stabilire il da farsi», chiarisce l’assessore provinciale all’Edilizia scolastica, Gaetano Ledda, che ieri si nè confrontato con i tecnici e il dirigente del settore.

Soluzioni tampone. Nel frattempo Provincia e preside studiano soluzioni tampone. Si cercano altri spazi, e tra questi in pole position c’è quello del vicino ex Istituto dei sordomuti, di proprietà delle suore dell’ordine delle Figlie di Maria. «Si tratta di locali che abbiamo già utilizzato in passato - spiega Massimo Sechi - e potrebbero fare al caso nostro, considerato anche che dall’anno prossimo, con l’attivazione del liceo coreutico, unico in Sardegna, e del liceo musicale, ci serviranno comunque ulteriori locali». L’ipotesi di garantire la frequenza attraverso l’istituzione di doppi turni è considerata l’extrema ratio. «In questa scuola sono iscritti tanti pendolari - ricorda il preside -, a mio avviso è impensabile chiedere a uno studente che arriva da Macomer di frequentare sino a tarda sera».

Reazioni. Tra le reazioni di sconcerto per lo stop alle lezioni, quella del senatore Silvio Lai, segretario regionale del Partito democratico. «Ho chiesto al ministro di verificare la situazione con il suo staff, sia perché si tratta di una scuola simbolo per il Paese sia perché arriva a pochi giorni dal crollo del liceo Dettori di Cagliari - commenta Lai -. Occorre scegliere priorità, nel miliardo della legge di stabilità liberato dal patto per gli enti locali o nelle risorse della programmazione europea 2014-2020, ma di certo occorre evitare che ci sia danno alle persone prima di intervenire».

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