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trasporto del carbone

Il Comune intima a E.On: «Rispettate le regole»

Il Comune intima a E.On: «Rispettate le regole»

PORTO TORRES. Le attività di scarico del carbone dal molo Asi2 e il relativo trasporto del combustibile verso la centrale di Fiume Santo non hanno rispettato appieno le prescrizioni dell’Arpas. L’orga...

04 gennaio 2014
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PORTO TORRES. Le attività di scarico del carbone dal molo Asi2 e il relativo trasporto del combustibile verso la centrale di Fiume Santo non hanno rispettato appieno le prescrizioni dell’Arpas. L’organismo di controllo ha dunque smentito quanto dichiarato dal capo centrale di E.On durante la riunione delle commissioni Ambiente e Portualità, e ora anche i vertici dell’amministrazione scrivono ai responsabili della multinazionale tedesca avvertendola di non sbagliare più nel caso di nuovi trasporti. «Nessuna difformità è tollerabile rispetto alle prescrizioni dettate dall’Arpas per lo svolgimento delle attività di scarico del carbone nel porto industriale – sottolinea il sindaco Beniamino Scarpa –, e in caso di eventuali nuove operazioni di trasferimento del combustibile verso la termocentrale di Fiume Santo la società E.On dovrà attenersi alle indicazioni dell’organismo di controllo». La relazione tecnica dell’Arpas ha evidenziato diverse carenze quali errato posizionamento teloni, assenza sistemi di nebulizzazione per l’abbattimento delle polveri, mancata pulizia dei camion, assenza di un sistema di contenimento per evitare dispersione dei residui. «Sulla salute dei lavoratori e dei cittadini non si transige – aggiunge Scarpa – e pretendiamo che le mancanze evidenziate dalla relazione dell’Arpas vengano colmate in caso di nuovi arrivi di navi nello scalo». Per l’assessore all’Ambiente tutto il processo deve avvenire in maniera regolare: «Auspichiamo che, all’arrivo della nave, vengano prese tutte le contromisure per garantire la sicurezza e la massima tutela ambientale». Sull’argomento interviene il gruppo consiliare del Pd (Luciano Mura e Massimiliano Ledda) a bacchettare l’esecutivo: «C'è voluto meno di un mese – sostengono – ma finalmente anche la nostra amministrazione s'è dovuta arrendere all'evidenza e ammettere, con enorme sforzo, che le operazioni di banchinaggio e trasporto del carbone per alimentare la centrale non avvengono nel rispetto delle regole ambientali: non è stata una presa di coscienza spontanea però, c'è voluta una nota dell'Arpas che certificasse quello che ormai era evidente a tutti con foto e filmati delle nuvole di polveri e del carbone sparso per la strada che circolano su internet ormai da tempo». Per Mura e Ledda anche questa volta «la nostra amministrazione non ha rovesciato i tavoli con le multinazionali che fanno il bello e il cattivo tempo, e ancora una volta la commissione ambientale EOn dimostra la sua totale inadeguatezza e inutilità». (g.m.)

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