La Nuova Sardegna

Sassari

Diretta streaming, in Consiglio scoppia la guerra del web

di Pietro Simula
Diretta streaming, in Consiglio scoppia la guerra del web

A Ossi due associazioni in gara per garantirsi l’esclusiva L’opposizione insorge: «Di mezzo ci sono i fondi pubblici»

09 febbraio 2014
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OSSI. Dovere di trasparenza ed esigenza di immagine: due principi che spesso si intrecciano scontrandosi tra di loro; ma come garantire le due cose? L’idea della diretta in streaming delle riunioni del consiglio comunale, da tempo sostenuta dal sindaco e dalla sua maggioranza e gradita anche all’opposizione, è andata avanti a strappi, sino ad oscurarsi definitivamente alcuni mesi fa per cause di cui non si è mai venuto a capo.

La proposta arrivata al sindaco Lubinu da un privato, appassionato di trasmissioni web, di creare una web Tv da mettere a disposizione delle associazioni integrandola con l’esigenza dell’amministrazione comunale di mettere in onda in diretta streaming le sedute di Consiglio, è subito piaciuta ed è partita con la benedizione della Giunta.

Si convoca un’assemblea, si forma il gruppo promotore, quindi nasce l’associazione che si farà carico della gestione del sito e si avviano tutte le procedure del caso. A guidare la fase preparatoria Emanuele Sara, presidente e proprietario del sito preesistente. Ma il progetto fa fatica ad andare avanti: secondo il presidente per mancanza di collaborazione di alcuni soci e per interferenze del sindaco; secondo questi ultimi per inadeguatezza del presidente. Scoppia la bagarre, che subito diventa di pubblico dominio proprio via web, complice Facebook cui sono affidati gli sviluppi della storia minuto per minuto, secondo le opposte versioni.

La partita si gioca su più fronti: la gestione dell’associazione, che si spacca con tre consiglieri (fra cui il presidente) contro quattro e viceversa; la minaccia di dimissioni da parte del presidente, che però viene prontamente dimissionato e successivamente espulso dall’associazione dalla maggioranza dei quattro che si nomina un altro presidente; la fondazione di un’altra associazione da parte del presidente dimissionato; l’ingorgo amministrativo con la giunta che non sa a chi inviare i fondi stanziati; la registrazione non autorizzata di un incontro privato e il coinvolgimento dei carabinieri; un cambio di serratura del locale destinato dal Comune all’associazione come studio per le trasmissioni in modo da impedire ai soci dissidenti di entrarci; l’idea se la Tv dovrà essere libera e trasmettere qualsiasi notizia o se si debba curare soprattutto di creare immagine e pubblicità al paese e all’amministrazione comunale e via discorrendo. La conseguenza è che a questo punto Ossi dispone di due web Tv (evviva l’abbondanza): “Web Media Network” (HelixTv.it), presidente dell’associazione e titolare del sito Emanuele Sara; Ossi webTv – HelixTv, presidente dell’associazione Ilaria Tucconi. La prima è privata, è già in linea e trasmette le riunioni di consiglio comunale in differita; la seconda è quella riconosciuta come ufficiale e trasmetterà, oltre le notizie e servizi vari, la diretta streaming del Consiglio. A spargere sale sulla ferita, in questo grande marasma, arriva ora la richiesta avanzata dal gruppo consiliare “Uniti per Rinnovare” della istituzione di una commissione d’indagine riservata allo scopo di chiarire i termini della complessa diatriba. Ciò in considerazione delle dichiarazioni rilasciate dall’ex presidente di Helix Tv e dal sindaco su Facebook . «Le due dichiarazioni – afferma il capogruppo Cassano – se confermate sono di una gravità estrema. Tra l’altro «si tratta della erogazione di risorse pubbliche (10 mila euro) – aggiunge –, di cui, per un’esigenza di trasparenza, vogliamo vederne l’utilità e il fine».

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