La Nuova Sardegna

MARTIS. Sono passati 33 anni da quando Angelo Truddaiu non c’è più ma a Martis nessuno lo ha mai dimenticato. Sarà per quel suo carattere allegro e cortese, per quella simpatia contagiosa che spandeva ovunque sarà perché, come ha detto qualcuno, “Angelo era il fratello, l’amico, il cugino, il collega che tutti vorrebbero avere”. Sempre pronto a darsi per gli altri, sempre leale, onesto e schietto.

Ecco perché il Comune di Martis, che ha recentemente ristrutturato l’impianto sportivo comunale ha voluto intitolarlo a lui, che in quel campo ha giocato per diversi anni nelle fila della “mitica” Polisportiva Martese.

Sabato scorso, con una piccola ma commovente cerimonia e alla presenza delle sorelle di Angelo, Michelina e Vittoria, e di tantissimi amici e parenti di Angelo gli amministratori comunali hanno scoperto la targa di intitolazione del nuovo impianto.

Dopo la benedizione del parroco don Michele Farre il sindaco Tiziano Lasia ha ricordato la figura di Angelo Truddaiu, la sua grande voglia di vivere, il suo impegno nei confronti del prossimo, la sua generosa giovinezza e anche la sua grande speranza di cambiare il mondo e le sue ingiustizie, tipico di quella generazione.

Una voglia di vivere bruscamente interrotta quando, a soli 25 anni appena compiuti Angelo venne coinvolto in un grave incidente durante una meritatissima vacanza in Spagna insieme ad un caro amico, proprio alla porte di Granada, la mattina dell’8 agosto del 1981.

Il paese ne rimase sconvolto, come ha ricordato il sindaco, che allora insieme al vicesindaco Gianfranco Pileri giocava con lui nella squadra del paese, in particolare i suoi tantissimi amici che tanto lo amavano e che insieme ai familiari per più di una settimana attesero il ritorno delle sue spoglie.

Ora l’intitolazione del campo sportivo servirà a ricordare un amico e un compaesano che resta indimenticabile per tutti coloro che gli vollero bene e che non ne hanno dimenticato le doti sportive e umane.

Mauro Tedde