Ecco come sarà il centro intermodale
La Regione ha stabilito con norme di legge che il Comune gestirà l’appalto. Il progetto da trenta milioni sarà rimodulato
SASSARI. Quattro piani di parcheggi, strutture commerciali in una piazza arredata a verde che si affaccia su corso Vico, la stazione dei pullman, il tunnel che collega il centro di interscambio passeggeri direttamente con via Padre Zirano, così che il traffico dei pullman non interferisca con il normale flusso di auto nella zona nevralgica di piazza Santa Maria. E naturalmente le bonifiche dall’inquinamento creato a suo tempo dal vecchio gazometro: si accelerano i tempi per la realizzazione del centro intermodale e si ipotizza il disegno del progetto che sarà rimodulato rispetto quello de l 2008.
Il consiglio regionale - come preannunciato - ha infatti votato la norma di legge (articolo 5 Ter del disegno di legge 11/A) che stabilisce la possibilità che il Comune di Sassari subentri come stazione appaltante all'Arst per l'attuazione dell'importante intervento infrastrutturale, atteso da anni.
Nei giorni scorsi l’ex assessore ai Lavori pubblici, ora consigliere regionale, Salvatore Demontis, aveva presentato alla Quarta Commissione un emendamento nel quale si disegnano i termini per il passaggio della gestione dell’appalto al Comune. Emendamento passato con voto unanime.
Un risultato che sembrava inimmaginabile sino a poco tempo fa. «Questa è la dimostrazione - dice l’ex sindaco Gianfranco Ganau, oggi presidente del consiglio regionale - che non era difficile arrivare a chiudere una pratica sulla quale si discuteva da anni con l’amministrazione Cappellacci. Noi l’abbiamo fatta in meno di mese. È un’opera fondamentale per Sassari, ci sono i progetti, ci sono le risorse e c’è l’impresa».
In particolare, ricorda l’ex assessore Demontis ci sono complessivamente circa 30 milioni destinati al progetto che adesso, comunque, dovrà essere rimodulato. Le risorse erano state state stanziate nel 2007, e dopo la gara, la stipula del contratto fu fatta nel luglio del 2008 con l'impresa Adanti (poi Strabag spa). Il cantiere venne aperto nel 2009, ma subito i lavori furono sospesi perché la superficie destinata alla realizzazione della struttura era risultata soggetta a inquinamento da idrocarburi e, pertanto, deve essere bonificata. Nel frattempo, l’impresa, pur avendo vinto un appalto, è rimasta ferma e ha pertanto aperto un contenzioso prevedendo 12 milioni di riserve. Che adesso potrebbero essere compensate affidando alla stessa impresa i lavori per il tunnel (4,5 milioni che verrebbero finanziati grazie al ribasso d’asta che venne applicato all’epoca della gara) e quelli delle bonifiche (3 milioni finanziati dalla Regione). L’impresa Strabac, che Salvatore Demontis ha contattato già prima del voto dell’emendamento, ha detto di voler iniziare subito e riaprire il cantiere. Ci sarebbero stati già i contatti con gli uffici comunali Lavori pubblici, per la rimodulazione del progetto secondo le nuove esigenze e garantendo naturalmente la funzionalità dell’opera.