MEMENTO La scala a chiocciola (che fu distrutta) di “Messer Zanche”
Il barattiere in ciabi ricordato da Dante era proprietario anche di un immobile che sorgeva nel piccolo slargo che era stato intitolato all’eroe Nazario Sauro
Un mese fa scrissi della “Casa di Michele Zanche”, barattiere in ciabi ricordato da Dante nell'Inferno. “Messer Zanche”, né più né meno come certi personaggi affaristi delle cronache nazionali contemporanee, ebbe molteplici proprietà immobiliari: a detta dei Sassaresi dell'Ottocento altra sua casa era posta sempre in corso Vittorio Emanuele, precisamente dove ora si apre il piccolo slargo che ci ricorda l'eroe Nazario Sauro. La casa non esiste più, cancellata da quella foga rinnovatrice tipica di questa città e che ha saputo da circa 200 anni a questa parte cancellare chiese, castello, palazzi di varie epoche e mura medievali.
La sorte di “Casa Zanche” fu segnata nel 1897, quando la famiglia allora proprietaria, i Satta, cedette l'immobile al Comune per raderlo al suolo. Della casa rimangono pochi tratti di lapis nell'Archivio Storico Pittorico di Enrico Costa e qualche riga a ricordo nel “Sassari” del medesimo autore. Dai disegni si riconosce il tipico modulo di “casa-fetta” affacciante sul Corso cittadino, con due aperture al piano terreno e altrettante, in asse, nei due piani superiori: le finestre del primo piano sembrano in stile tardo rinascimentale, rimandanti ad esempi simili in città (la casa in via La Marmora ai civici 79b e 81, ad esempio), ma il “pezzo forte” (che probabilmente indusse a ritenere l'edificio molto antico) fu la bella scala a chiocciola in pietra presente all'interno. Sul lato a monte della casa si apriva un vicolo chiuso. Cancellato il ricordo di Zanche e della sua scala a chiocciola, lo slargo prese a fine del primo conflitto il nome dell'eroe Nazario Sauro, Tenente della Regia Marina ucciso dagli Austro-Ungarici il 10 agosto 1916, e con gli Anni Venti acquisì una bella quinta architettonica Liberty (il retro di Palazzo Arborio Mella di Sant'Elia del 1925 e il palazzo a sinistra guardando dal Corso). Ma Sassari non si smentisce mai e negli Anni Cinquanta nel lato a monte fu eretto l'edificio che non richiede ulteriori giudizi d'estetica.
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