La Nuova Sardegna

Sassari

Ecocentro, lavori infiniti e tassa rifiuti che non cala

di Gavino Masia
Ecocentro, lavori infiniti e tassa rifiuti che non cala

Il ritardo dovuto a lungaggini burocratiche ma anche a “sviste” procedurali Secondo Chessa (Sel) «l’assenza della struttura ha penalizzato la cittadinanza»

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PORTO TORRES. Si allungano i tempi di consegna dell’ecocentro che, secondo le previsioni dell’amministrazione comunale, doveva essere pronto entro i primi mesi di quest’anno. La storia travagliata della struttura comincia dopo l’approvazione del progetto definitivo della giunta nel settembre 2011, a cui sono seguiti ritardi dovuti ad autorizzazioni e burocrazia che hanno fatto slittare di volta in volta i lavori. In diverse occasioni le commissioni Ambiente e Bilancio avevano chiesto al sindaco e alla giunta di adoperarsi affinchè la creazione dell’ecocentro e la sua ultimazione fossero una priorità assoluta: una posizione confermata anche dal gruppo sardista, nel documento programmatico che appoggiava la nuova maggioranza, ma nel frattempo i lavori nel Centro di raccolta dei rifiuti urbani si erano bloccati perché il Comune li aveva avviati in assenza del parere di competenza della Soprintendenza archeologica. Da qualche mese gli operai in forza alla Geosar hanno tirato su i muri di cemento armato e provveduto alla costruzione delle piazzole, ma manca sempre qualcosa e il nuovo crono programma dei lavori è saltato sinora di circa cento giorni. Secondo il capogruppo di Sinistra per Porto Torres, Toni Chessa, l’assenza di una struttura di questo tipo, ha finora penalizzato la cittadinanza che non ha goduto delle premialità previste dalla Regione. Un motivo che ha spinto il consigliere di Sel a presentare una interrogazione urgente al sindaco Beniamino Scarpa, per chiedere «come mai ad oggi non siano ancora ultimati i lavori di realizzazione dell’Ecocentro nonostante la giunta abbia dichiarato, immediatamente dopo l’ultimo “rimpasto” con l’ ingresso del Psd’Az in maggioranza, che entro il 28 febbraio 2014 l’impianto sarebbe stato ultimato e reso fruibile alla cittadinanza». Chessa ricorda che nel servizio di raccolta differenziata porta a porta risulta necessaria e imprescindibile la messa a disposizione della collettività di un ecocentro come supporto alla gestione moderna e integrata dei rifiuti urbani: «Considerato che l’attivazione della struttura, localizzata in una posizione strategica, consentirebbe di perseguire molteplici benefici: correzione comportamenti scorretti da parte dell’utenza e conseguente riduzione del fenomeno delle discariche abusive, maggiore libertà per l’utenza di conferire in giorni e orari differenti, possibilità di raccogliere quelle tipologie di rifiuti che altrimenti non troverebbero collocazione nella normale raccolta dei rifiuti solidi urbani, incremento della quantità di frazione differenziata e riduzione della produzione di rifiuti come registrato statisticamente». Diverse delibere regionali sulla raccolta differenziata prevedono tra l’altro meccanismo di premialità e penalità in funzione del raggiungimento di determinati obiettivi di raccolta differenziata: il 65 per cento per gli anni 2012 e 2013, con possibilità di uno sgravio pari al 10 cento sulla tariffa del rifiuto indifferenziato al raggiungimento del limite prefissato o viceversa una penalità di 5,16 euro a tonnellata di indifferenziato se non si raggiunge la percentuale. «Considerato che la percentuale di differenziata registrata negli ultimi due anni nel Comune oscilla tra il 57 ed il 60 per cento – lamenta Chessa –, e che dalla relazione della Geosar in merito alla realizzazione dell’ ecocentro si specifica che tale struttura porterebbe ad un incremento almeno del 10 per cento della raccolta differenziata, Si evince che ad oggi la mancata realizzazione ha arrecato danni economici alla collettività».

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