Sorso, guerra per i comizi tra Roggio e Morghen
Tutti e due vogliono chiudere venerdì la campagna elettorale in piazza Bonfigli Lo stesso spazio conteso ed è battaglia sull’orario di presentazione della richiesta
SORSO. S’infiamma la campagna elettorale a Sorso. Mino Roggio, che sfida il sindaco in carica Giuseppe Morghen, lamenta «l’occupazione totale» della piazza Bonfigli in vista dei comizi finali previsti per venerdì sera. Nell’occhio del ciclone è finito il documento - protocollato il 28 aprile scorso alle 21 di sera - con il quale Morghen ha richiesto l’utilizzo esclusivo della piazza fino alla mezzanotte, scatenando la reazione di Roggio che accusa «questa non è democrazia».
«La nostra richiesta è antecedente», ribatte il sindaco. Ieri mattina il vertice avvenuto in municipio con forze dell’ordine e rappresentanti delle liste non ha sortito effetti: nessuno vuole fare un passo indietro. Ora la palla passa all’ufficio Ordine e sicurezza pubblica della Prefettura di Sassari, cui spetterà l’ultima parola sulla vicenda. Da qualche giorno erano entrambi occupati nei rispettivi impegni e per questo vigeva una sorta di tregua, ma negli ultimi giorni la situazione fra i contendenti alla carica di sindaco è degenerata.
«Hanno richiesto l’occupazione della piazza principale della città fino alla mezzanotte, per non darci la possibilità di poter esprimere le nostre idee e riducendo a zero gli spazi democratici», spiega Roggio. Dal canto suo, il sindaco Morghen sente di aver diritto all’utilizzo della piazza per aver fatto richiesta per primo. «La Prefettura si è espressa secondo la prassi consolidata, e vale a dire che conta l’ordine d’arrivo della richiesta. In questo caso noi siamo stati i primi, come risulta nel protocollo comunale», dice Morghen.
Nei prossimi giorni la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare. Infatti, l’entourage di Roggio, trovatosi spalle al muro, ha inoltrato una richiesta per poter usufruire della piazza Sant’ Agostino, che porrebbe i due aspiranti sindaco a poche decine di metri l’uno dall’altro, separati solamente dalle rispettive “tifoserie”. Carabinieri e vigili urbani si ritroverebbero a dover gestire una grande concentrazione di cittadini a poche decine di metri gli uni dagli altri.
Resta il mistero dei disguidi del sistema informatico del protocollo, rimasto letteralmente piantato nei giorni compresi fra la fine di aprile e la prima settimana di maggio. «La nostra domanda, protocollata il 30 aprile scorso, è misteriosamente sparita fino a pochi giorni fa: come se non fosse mai esistita. Fino a quel giorno sembrava fossimo stati i primi a presentare la richiesta per il comizio di chiusura mentre abbiamo scoperto che qualcun altro, alle 21 della sera del 28 aprile, aveva fatto una richiesta analoga alla nostra, bloccando la piazza fino alla mezzanotte di venerdì 23 maggio», spiega Roggio.
Per quanto riguarda l’orario di presentazione della richiesta il sindaco è certo che la cosa sia legittima. «Non ci vedo nulla di strano. Io stesso – conclude Morghen – il 28 aprile mi trovavo all’interno del municipio insieme ai dipendenti comunali con i quali abbiamo protocollato la richiesta alle ore 21 circa». Chissà come avrebbe commentato l’ex sindaco di Sorso Andreuccio Bonfigli, data la sua consueta ironia, nel vedere gli odierni aspiranti sindaco contendersi la piazza che porta il suo nome.