L’Avis e i volontari in una tesi di laurea
PERFUGAS. Una tesi di laurea per raccontare il mondo del volontariato perfughese e, nello specifico, quello di un’associazione che si è sempre distinta per il suo generoso dinamismo: l’Avis. Ad...
PERFUGAS. Una tesi di laurea per raccontare il mondo del volontariato perfughese e, nello specifico, quello di un’associazione che si è sempre distinta per il suo generoso dinamismo: l’Avis. Ad averla elaborata e presentata al cospetto della commissione accademica è stata Erica Ceccarelli (al centro della foto). La giovane neodottoressa perfughese ha conseguito la laurea magistrale in Servizio sociale e Politiche sociali con la tesi sul Volontariato come dono: l’esperienza di un’associazione dell’Anglona. Questa associazione non poteva essere che l’Avis perfughese, orgoglio di un’intera comunità, di cui fa parte anche Erica Ceccarelli.
Come si legge nelle pagine introduttive, «si tratta di una tesi empirica di stampo antropologico, realizzata attraverso un lavoro di ricerca di tipo qualitativo svolto all’interno dell’associazione per più di un anno, con lo scopo di raccontare la quotidianità della vita dell’associazione e descrivere le esperienze, le idee, i valori e le rappresentazioni dei suoi protagonisti». L’autrice ha così ricostruito la storia dell’associazione, che - fondata nel 1979 da un gruppo di amici - è cresciuta negli anni arrivando oggi a contare 240 soci iscritti, tra donatori e volontari che svolgono servizio di pronto intervento o di protezione civile.
Nello studio di Erica Ceccarelli alcune pagine sono dedicate anche all’impegno dei volontari perfughesi a Olbia e Onanì in occasione dell’alluvione dello scorso novembre. Se il tema della tesi è l’Avis, il nucleo forte dello studio è rappresentato dalla narrazione delle storie dei volontari. La studiosa ha giustamente passato in rassegna alcuni episodi toccanti della loro storia, come quelli vissuti a L’Aquila in seguito al terremoto del 2009 o durante le loro non facili attività di soccorritori. “Attraverso le loro testimonianze – dice Erica – è stato descritto in quale modo essi vivano queste esperienze, che cosa significhi essere un volontario. Per me è stato un onore fare questo lavoro di ricerca sull'Avis. Penso che sia importante valorizzare associazioni di volontariato come questa, che lavorano ogni giorno con spirito solidaristico per fornire servizi fondamentali per la comunità. Ed è per questo motivo che vorrei ringraziare il Direttivo, il presidente Giovanni Demarcus e tutti i volontari per avermi permesso di entrare nel loro mondo, compresi i professori Lai e Vargiu».
Giuseppe Pulina