La Nuova Sardegna

Sassari

INTERROGAZIONE DEL PD IN SENATO

«I 100 milioni di E.On sono svaniti nel nulla»

di Gianni Bazzoni
«I 100 milioni di E.On sono svaniti nel nulla»

SASSARI. Mancano all’appello 100 milioni di euro. Sono quelli che E.On aveva promesso per gli investimenti necessari per l’adeguamento dei gruppi 3 e 4 e per la dismissione dei vecchi 1 e 2. È...

18 ottobre 2014
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SASSARI. Mancano all’appello 100 milioni di euro. Sono quelli che E.On aveva promesso per gli investimenti necessari per l’adeguamento dei gruppi 3 e 4 e per la dismissione dei vecchi 1 e 2. È passato un anno da quell’annuncio e gli interventi non sono mai stati realizzati: bonifiche dei terreni inquinati e appalti - che sembrano penalizzare gravemente le aziende sarde - restano uno dei capitoli più critici dell’esperienza della multinazionale tedesca in terra sarda, insieme al mancato rispetto degli impegni assunti per la costruzione del nuovo gruppo di produzione energetica.

Della vicenda ora si occupa il Partito democratico con una interrogazione presentata da un gruppo di senatori (primo firmatario Silvio lai), tra i quali Giuseppe Luigi Cucca, Ignazio Angioni e Luigi Manconi, il capogruppo in commissione Ambiente Massimo Caleo e quello in commissione Industria Salvatore Tomaselli.

«Alla notizia di quello che veniva definito un piano di investimenti – ha spiegato Silvio Lai – in pochi avevano esultato, e le perplessità erano legate prima di tutto al fatto che all’incontro al ministero dello Sviluppo economico con l’amministratore delegato di E.On Miguel Antonanzas non furono invitati gli Enti locali e i sindacati. E poi perché venivano spacciati per investimenti quelli che, in realtà, erano solo degli adeguamenti».

Le perplessità dopo un anno sono aumentate: dei 100 miliioni non si hanno notizie «e sta venendo fuori un quadro preoccupante sul fronte dell’inquinamento ambientale nei terreni accanto ai gruppi 1 e 2». I senatori del Pd chiedono risposte precise al ministro dello Sviluppo economico, anche in merito all’affidamento degli appalti che «stanno penalizzando le aziende sarde». Infine l’aspetto del quinto gruppo: «Pare che E.On abbia presentato un piano stralcio compatibile con il progetto di bonifica. Ciò consentirebbe di non vincolare l’avvio dei lavori all’intera bonifica del sito di Fiume Santo. Servono subito interventi decisi nei confronti della multinazionale».

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