La Nuova Sardegna

Sassari

La città e la memoria: ricordati i militari caduti di tutte le guerre

di Pinuccio Saba
La città e la memoria: ricordati i militari caduti di tutte le guerre

Una giornata dedicata anche a tutti i soldati deceduti nel corso delle missioni di pace all’estero Migliaia di persone hanno seguito la messa celebrata dall’arcivescovo padre Paolo Atzei al Sacrario

03 novembre 2014
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SASSARI. La città di Sassari e la “sua” Brigata hanno reso omaggio ieri, ai militari sardi caduti in tutte le guerre, nelle missioni all’estero e in servizio. Sassari e la Brigata Sassari hanno voluto così accomunare in un unico abbraccio il ricordo di tutti i militari (ma anche dei civili come quei -pochi - ospitati nel Sacrario Militare) che hanno perduto la vita da quel 26 luglio del 1915, quando la “Sassari” fu impegnata nei primi combattimenti, fino a Gianmarco Manca, l’alpino di Alghero caduto in Aghanistan nell’ottobre di quattro anni fa.

Una giornata dedicata alla memoria che si è aperta a Badde Manna, nella pineta che ospita il monumento alla Brigata Sassari, dove si è tenuta la cerimonia dell’alzabandiera e dove i Sassarini hanno deposto una corona di fiori ai piedi della lapide che ricorda le migliaia di morti e feriti dei reggimenti 151 e 152 impiegati in tutti i conflitti e nelle missioni all’estero.

Una breve cerimonia alla presenza del sindaco di Sassari Nicola Sanna, del comandante della “Sassari” generale Arturo Nitti, del prefetto Salvatore Mulas, delle autorà militari della provincia, dell’arcivescovo di Sassari padre Paolo Atzei che ha benedetto la corona che due Sassarini, in uniforme storica, hanno deposto sulla lapide che ricorda i caduti delle due guerre mondiali.

Una cerimonia che si è poi spostata nel Sacrario militare del cimitero, dove padre Paolo Atzei ha presieduto la concelebrazione con don Alberto Galia, di una messa a suffragio dei caduti di tutte le guerre, delle operazioni di pace e dei militari deceduti in servizio. Una cerimonia alla quale hanno preso parte (come a Badde Manna) le associazioni combattentische e d’arma, i familiari di alcuni dei caduti nelle missioni all’estero e - soprattutto - tantissimi cittadini. Nell’omelia padre Paolo Atzei ha ricordato il valore delle missioni di pace, l’impegno dei soldati a tutela e protezioni dei diritti dell’uomo e di tutti i popoli.Un valore come il diritto alla pace che coltivato e rispettato Ma anche il valore della difesa della patria e della comune fede cristiana. E riferendosi al passo del vangelo di San Matteo sul giudizio universale, padre Paolo ha detto che alla fine ci verrà chiesto se abbiamo agito in difesa di questi valori comuni o «se ci siamo limitati a curare il nostro orticello».

Subito dopo la fine della messa, la commemorazione si è spostata all’interno del Sacrario dove sono state deposte le corone di fiori della Brigata Sassari, del prefetto, del Comune di Sassari, delle associazioni combattentistiche e d’arma al monumento al Milite Ignoto. Com’è ormai tradizione, poi, il corteo stavolta guidato dal sindaco Nicola Sanna si è spostato nel cimitero monumentale per rendere omaggio alla tomba dei due Presidenti della Repubblica: Antonio Segni (alla presenza del figlio Mario) e Francesco Cossiga.

Solo allora il cimitero è ritornato a essere il solito caotico camposanto della giornata dedicata alla commemorazione dei Defunti.

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