La Nuova Sardegna

Sassari

Mobilitazione generale contro i pignoramenti

di Barbara Mastino

Domani numerosi movimenti si ritroveranno in città per un’assemblea pubblica L’incontro è convocato per le 10 nella sala conferenze del quartiere di San Nicola

21 novembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





OZIERI. Continua la mobilitazione contro i pignoramenti delle aziende agricole, sostenuta da numerosi movimenti che domani si ritroveranno a Ozieri per una assemblea pubblica organizzata dal comitato contro i pignoramenti e per la ristrutturazione del debito. L’incontro è convocato per le 10 nella sala conferenze del quartiere fieristico di San Nicola e sarà occasione per fare il punto della situazione e per organizzare future iniziative, nonché per predisporre proposte di soluzione al problema: in particolare le richieste sono il blocco dei pignoramenti e un programma di rinegoziazione di quei debiti con le banche che stanno provocando le vendite all’asta e i sequestri giudiziari. Nel territorio sono già due le aziende agricole colpite da provvedimenti di sequestro, che però come si ricorderà sono stati sventati proprio dall’intervento dei presidi antisfratto: l’azienda Camboni di Ardara, dove l’ufficiale giudiziario si ripresenterà il 10 dicembre e l’azienda Mesina di Ozieri, dove la prossima notifica è prevista per l’8 gennaio. Prima di questi “appuntamenti”, quindi, i vari movimenti, partiti e associazioni di categoria - nonché i tanti privati cittadini dimostratisi solidali con la protesta - si ritroveranno a San Nicola per discutere sul da farsi: la protesta continua, ma occorrono soluzioni.

«Il sistema agricolo sardo - dicono dal comitato - è indebitato per oltre 800 milioni di euro, e questo indebitamento rappresenta uno dei lacci che bloccano la crescita del nostro settore primario. A partire da questo drammatico dato, tutte le organizzazioni tradizionali di categoria del settore agro zootecnico (Coldiretti e Cia) e il Movimento Pastori Sardi individuano come soluzione la ristrutturazione del debito. Per ottenerlo - aggiungono - bisogna unirsi. Al momento la mobilitazione contro i pignoramenti ha due tronconi, uno nel Campidano e uno nel Logudoro: occorre creare un fronte unico, perché solo così si avrà maggiore forza per le rivendicazioni, che sono le stesse». Nell’ultimo presidio logudorese, quello nell’azienda Mesina di Ozieri, si è vista la partecipazione di numerosi movimenti, tra cui quello degli esuberi di Meridiana e quello del Movimento Lavoro di Ozieri, per citarne alcuni: la loro presenza è stata il segnale della forte solidarietà alla vertenza. Da qui l’idea di incontrarsi per predisporre una piattaforma di richieste, a cominciare dal blocco dei pignoramenti e delle aste «attraverso decreti dei prefetti, che hanno poteri di intervento su azioni di interesse pubblico» per finire con la rinegoziazione dei debiti, «che stanno bloccando lo sviluppo agricolo mettendo in ginocchio pastori e contadini».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative