La Nuova Sardegna

Sassari

Polizia postale, rischio taglio entro marzo

Polizia postale, rischio taglio entro marzo

Denuncia dell’Ugl: «Servizio fondamentale per la Sardegna, serve una mobilitazione generale»

02 dicembre 2014
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SASSARI. Si avvicina la chiusura della sezione della polizia postale di Sassari. Il progetto dovrebbe essere attuato entro il primo trimestre del prossimo anno nell’ambito del programma predisposto per la «revisione della spesa».

L’Ugl si è schierata con decisione contro il progetto di ridimensionamento e ha denunciato che anche altri predisi sono a rischio «se non si riuscirà a scongiurare l’attuazione del piano nella riunione che è prevista nei prossimi giorni».

«Tra le chiusure che interesseranno la storica provincia di Sassari, risulta inaccettabile quella relativa alla polizia postale – sostiene l’Ugl – specialità ormai punto di riferimento quasi imprescindibile per tutti gli altri uffici di polizia e non, e soprattutto per i residenti nel nord Sardegna. La polizia postale opera per le procure della Repubblica dei Tribunali di Sassari, Tempio, Nuoro e la Distrettuale di Cagliari, nonché per la Procura dei Minori di Sassari».

L’Ugl ricorda che «la sezione della polizia postale è l'unico presidio specializzato nel territorio nella prevenzione e nel contrasto della criminalità informatica, a garanzia dei valori costituzionali della segretezza della corrispondenza e della libertà di ogni forma di comunicazione, specializzato alla repressione di reati, in un momento storico in cui si osserva un incremento esponenziale di fatti riferiti a pedopornografia, cyberbullismo, copyright, hacking, E-banking, analisi criminologica dei fenomeni emergenti, giochi e scommesse on line».

Il sindacato ricorda, tra l’altro, che «non è corretto affermare che la chiusura della polizia postale di Sassari possa comportare risparmi economici. Paradossalmente, proprio la chiusura, comporterebbe un aggravio ulteriore di spesa per dotare quel personale, trasferito ad altra sede, di computer, attrezzature tecnologiche ed informatiche, arredi, autovetture di servizio, consumi di energia, affitti dei locali ed altro, il cui costo ad oggi è a carico della società privata Poste Italiane».

L’Ugl ha avviato una serie ci contatti con i sindaci del territorio (Nicola Sanna, Mario Bruno e Giovanni Giovannelli) che hannmostrato particolare sensibilità per la vertenza. Il sindacato ha rivolto un invito ai politici, alle istituzioni e ai cittadini «a far sentire la loro voce in difesa di un servizio così importante e per non fare calare l'attenzione sulla sicurezza».

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