La Nuova Sardegna

Sassari

Addio al Prg, ora le regole le detta il Puc

di Luigi Soriga
Addio al Prg, ora le regole le detta il Puc

Ieri il Piano è stato pubblicato sul Buras ed è divenuto efficace: dopo sette anni decadono le norme di salvaguardia

12 dicembre 2014
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SASSARI. La città, da ieri, ha ufficialmente un nuovo strumento urbanistico. Infatti il Puc è stato pubblicato sul Buras, e questo passaggio sancisce l’ultimo atto dell’iter di approvazione e adozione del Piano.

Si chiude perciò l’ultimo capitolo di un’odissea iniziata sette anni fa. Con la pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione il Puc acquista efficacia immediata, il nuovo strumento di pianificazione territoriale diventa operativo e il Prg, vecchio ormai trent'anni, viene definitivamente mandato in pensione.

E un’altra conseguenza istantanea è che decadono le norme di salvaguardia, cioè quel regime di doppia conformità urbanistica, sia al Piano regolatore che al Puc, che in questi sette anni ha imbrigliato numerose pratiche edilizie. D’ora in avanti sarà tutto molto più semplice, sia per chi presenta le pratiche, e sia per chi deve accoglierle e istruirle: le regole a Sassari da ieri le detta esclusivamente il Puc.

L’avere allo stesso tempo due riferimenti urbanistici, diversi e non sovrapponibili, con cartografie che spesso disegnavano zonizzazioni diverse, non ha costituito certo un incentivo per l’edilizia. Ci sono circa duecento pratiche in stand-by negli uffici, in attesa di essere sbloccate. Un progetto previsto nel Puc magari non poteva essere realizzato perché nel vecchio Piano regolatore quell’area non risultava edificabile. Le zone di espansione, infatti, tra le due mappe non sempre combaciano. E poi anche le norme tecniche di attuazione, ovvero le regole urbanistiche che entrano nel dettaglio, cambiano da uno strumento all’altro. Sicuramente molte altre pratiche non sono state neanche presentate agli sportelli del Comune, perché i tecnici sapevano in linea di principio che non sarebbero state in grado di rispettare la doppia conformità.

A questo punto, con l’entrata in vigore del solo Puc, i paletti diventano meno stringenti, e ottenere le autorizzazioni per costruire è più facile.

Detto questo è meglio subito chiarire che difficilmente il nuovo Piano potrà essere una panacea contro la crisi economica, e l’edilizia non avrà mai la spinta propulsiva di qualche decennio fa.

Ne è consapevole lo stesso assessore comunale all’Urbanistica: «Abbiamo ora uno strumento importante che non potrà certo cambiare il contesto socioeconomico della città – dice Alessio Marras –. Sassari da alcuni anni si è assestata su una soglia di popolazione di circa 130mila abitanti, le esigenze abitative si sono stabilizzare mentre per i giovani è diventato più difficile contrarre mutui, avere stabilità di lavoro, condizioni che, invece, possono determinare un aumento della domanda abitativa. Allora – sottolinea ancora – sono queste le condizioni che devono cambiare per far ripartire veramente il settore dell'edilizia». E ancora: «Riteniamo che la pubblicazione del Piano urbanistico sul Buras non sia un punto di arrivo ma un punto di partenza, anche per rivedere alcuni aspetti che devono essere adeguati: sicuramente il regolamento edilizio e l'attenzione verso il centro storico». Un’altra criticità riguarda l’agro. «Resta da valorizzare l'area agricola che circonda la città – conclude il sindaco Nicola Sanna – l’agro non è più tale in senso stretto, quanto una grande area verde antropizzata che deve essere risanata dal punto di vista ambientale. Un presidio umano che, con il carico abitativo così diffuso, garantisce pulizia degli argini stradali, garantisce cura e coltivazione degli uliveti, e consente alla città di godere di un polmone verde. Sarà compito del nuovo consiglio comunale l'adeguamento della nuova realtà normativa alle norme e alle novità che arriveranno dalla Regione».

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