La Nuova Sardegna

Sassari

Documenti falsi per i permessi, arrestato

di Gianni Bazzoni
Documenti falsi per i permessi, arrestato

Ragioniere di Sorso ai domiciliari: è accusato di avere prodotto dichiarazioni dei redditi artefatte per ottenere il soggiorno

08 maggio 2015
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SASSARI. Dichiarazioni dei redditi contraffatte per consentire ai cittadini extracomunitari di ottenere il permesso di soggiorno senza averne i requisiti. Protagonista dell’attività illecita, un consulente fiscale (non risulta iscritto all’albo) che è stato arrestato dalla guardia di finanza. Danilo Cossu, 58 anni di Sorso, con studio nel centro di Sorso, è accusato di esercizio abusivo della professione e violazione alle norme del Testo unico sull’immigrazione. All’indagato è stata applicata la misura cautelare della detenzione domiciliare.

L’attività investigativa era partita circa un anno fa ed è stata portata avanti dai finanzieri della compagnia di Sassari: dagli accertamenti sarebbe emerso che il sedicente consulente fiscale avrebbe messo in atto una continua attività di elaborazione delle dichiarazioni dei redditi di numerosi extracomunitari - in maniera del tutto artefatta - con il fine di consentire ai propri clienti di ottenere il permesso di soggiorno in Italia.

L’indagine era partita dopo che l’ufficio Immigrazione della questura aveva inoltrato alla guardia di finanza la segnalazione per il controllo di un centinaio di pratiche di immigrati che avevano richiesto il permesso di soggiorno e il ricongiungimento dei loro familiari. La verifica era stata sollecitata perché erano emersi alcuni sospetti sulla tipologia delle richieste, anche perché per l’accoglimento delle istanze sono previste diverse soglie di reddito stabilite dalla legge sulla base del numero di familiari da ricongiungere e per i quali occorre garantire il sostentamento.

Le fiamme gialle avrebbero accertato diversi elementi in comune tra le diverse pratiche (tutte molto simili): in sostanza, i cittadini extracomunitari avevano aperto una partita Iva per l’esercizio di attività commerciali (spesso successivamente al periodo di imposta oggetto della dichiarazione) e gli importi dei redditi dichiarati erano stranamente sempre molto vicini alle soglie stabilite dalla normativa. I modelli erano stati predisposti e inoltrati sempre dallo stesso professionista.

Nel corso delle indagini tecniche sarebbero arrivate ulteriori conferme circa l’attività illecita svolta da Danilo Cossu: dalle intercettazioni, infatti, risulta che gli stranieri si rivolgevano al “ragioniere” per ottenere la compilazione della dichiarazione dei redditi senza produrre alcuna documentazione e in maniera tale da fare risultare i requisiti richiesti. A seguito dei controlli fiscali, è stato dimostrato che gli interessati non erano in grado di esibire la documentazione fiscale relativa all’attività svolta: niente libri contabili, registri e fatture. Danilo Cossu si trova ai domiciliari in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

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