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Sassari, i migranti asserragliati sui pullman a Palmadula

Sassari, i migranti asserragliati sui pullman a Palmadula

Un centinaio di persone trasferite dal centro di accoglienza di Santa Maria La Palma protestano perché non vogliono rimanere lontane dai centri abitati. Sul luogo il prefetto, il questore e il sindaco di Sassari

09 giugno 2015
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SASSARI. Oltre cento migranti sono asserragliati sui pullman che la sera di lunedì 8 giugno li avevano trasferiti dal centro di accoglienza di Santa Maria La Palma a una struttura nelle campagne di Palmadula. I richiedenti asilo politico non intendono scendere dai mezzi dove hanno trascorso la notte perché rifiutano di essere sistemati in un luogo isolato e lontano dai centri abitati.

Sul posto a trattare con i migranti provenienti dall'Africa si trovano il prefetto Salvatore Mulas, il questore Pasquale Errico e il sindaco Nicola Sanna.

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Sotto il sole, la trattativa va avanti a oltranza fra i migranti e i funzionari della questura e della prefettura che cercano di convincerli a prendere posto in una struttura privata (un agriturismo) individuata dalla prefettura. La maggior parte dei migranti ha deciso di non scendere dai due pullman e chiede di essere trasferita nei pressi di un centro abitato più grosso.

«Non si rendono conto - spiega il portavoce della questura, Paolo Meloni - che qui a Palmadula potrebbero stare meglio rispetto al posto in cui si trovavano prima. Prefetto e questore stanno cercando di spiegarglielo. Una quarantina di loro è stato convinto dalla fame e dal caldo a scendere dai pullman, ora dovremo riuscire a convincere anche gli altri».

I migranti sono stati trasferiti durante la notte in una struttura nelle campagne di Palmadula, frazione del capoluogo, ma una volta giunti a destinazione e scoperto che erano stati portati in aperta campagna, hanno dato vita alla rivolta. Per convincere i richiedenti asilo a scendere dai pullman, sul posto a trattare con il prefetto Salvatore Mulas e il questore Pasquale Errico anche il sindaco di Sassari Nicola Sanna.

«Nell'agriturismo, una struttura a due piani, sono presenti nove bagni e in serata - è stato promesso ai migranti - verrà piazzata una cucina che verrà messa a disposizione, verranno portate delle tv e installate delle connessioni internet. Chissà che questo - ha aggiunto il portavoce - non li convinca ad accettare l'accoglienza che per ora rifiutano».

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