La Nuova Sardegna

Sassari

Sennori, il Comune abbatte pini e cipressi: residenti in rivolta

di Salvatore Santoni
Sennori, il Comune abbatte pini e cipressi: residenti in rivolta

Quarantasei alberi sradicati dalle ruspe in via Leoncavallo L’assessore ai Lavori pubblici: «Così eliminiamo il rischio frane»

19 giugno 2015
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SENNORI. Quarantasei alberi fra pini e cipressi sradicati con le ruspe ai piedi del parco di via Leoncavallo. È questo il primo passo – mosso nei giorni scorsi dall’amministrazione di Sennori - del progetto di consolidamento del versante franoso che sovrasta via Principe Umberto. Proteste e preoccupazione da parte di alcuni residenti della zona, allarmati dall’impetuosa entrata in azione delle ruspe a danno di uno dei polmoni verdi del paese. «Eliminiamo i pericoli sul costone e la strada, e infine piantumeremo nuovamente la zona», rassicura l’assessore ai Lavori pubblici, Nicola Sassu.

Nel frattempo, il cantiere va avanti e via Principe Umberto resta chiusa al traffico per consentire gli abbattimenti in sicurezza. Quando i residenti della zona hanno sentito il trambusto dei cingoli arrivare sotto casa hanno pensato a un carro armato. Resisi conto che qualcuno era intento a portarsi via gli alberi interi, hanno iniziato a preoccuparsi sul serio postando le foto del “disastro” sulla rete. Oggi l’assessore ai Lavori pubblici interviene a tranquillizzare i cittadini irritati e anche a dipanare le perplessità degli scettici circa la presunta mattanza del polmone verde.

«Quel costone è un problema noto da tempo a Sennori. È stato oggetto di studio da parte dell’amministrazione con numerose perizie nelle quali si attesta, fra le altre cose, anche la pericolosità degli alberi per come si sono sviluppati», spiega Nicola Sassu. La carreggiata di via Principe Umberto - i cosiddetti Bastioni - è fortemente deformata e compromessa proprio dalle radici degli alberi (i pini in questo caso), tra l’altro in un punto particolarmente insidioso per automobilisti e motociclisti a causa dell’asfalto sdrucciolevole: una vera trappola quando piove, ancor più se il fenomeno si associa ai dossi generati dalle radici. In sostanza, si tratta di una situazione di pericolo, o meglio di una concatenazione di pericoli, certificata da anni e cui l’amministrazione comunale potrà ora porre rimedio grazie a un finanziamento regionale da 1,4 milioni di euro.

«Oltre al pericolo creato dai dossi sulla careggiata e, ovviamente, alla criticità del costone franoso, si aggiunge anche la criticità degli stessi alberi, nati e cresciuti a dismisura su una superficie sostanzialmente inclinata verso la strada e quindi a rischio caduta», sottolinea l’assessore del Centro democratico. Ma per consolidare la zona è necessario portare via 46 alberi di grandi dimensioni. E fra gli abitanti, oltre alla preoccupazione, stanno circolando parecchi mugugni per l’abbattimento massiccio di quello che è considerato un vero e proprio polmone verde.

E proprio su questo punto l’amministrazione comunale assicura, invece, che la zona verrà prontamente rinverdita. «Una volta effettuati i lavori di consolidamento – conclude l’assessore Sassu -, così come indicato nella relazione stilata dall’agronomo e come riportato nei restanti allegati progettuali, andremo a impiantare, nell’intera area, essenze arboree più appropriate come ulici e lecci: chiunque potrà verificare con i propri occhi entro settembre».

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