La Nuova Sardegna

Sassari

Due terzi della città senza acqua potabile

Due terzi della città senza acqua potabile

Ancora restrizioni nei quartieri dopo i controlli Asl: in rete nitriti, alluminio e ferro. Oggi un’autobotte in via Bachelet

20 giugno 2015
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SASSARI. Non c’è pace per i sassaresi sul fronte acqua. Che resta non potabile. Nuove restrizioni sono state disposte ieri dal sindaco Nicola Sanna e così due terzi della città si ritrova a fare i conti con un problema vecchio e sempre irrisolto. A Monte Rosello Basso, Sacro Cuore, centro storico, Piandanna, Santa Maria di Pisa e Predda Niedda l’acqua destinata al consumo delle famiglie può essere utilizzata solo per la pulizia della frutta e della verdura e per tutti gli usi igienici. E continua la beffa per gli abitanti di via Prati, a Monte Rosello, del centro storico bass, Latte Dolce, Porcellana, e di Palmadula, borgata protagonista di un vero record quanto ad acqua non potabile, dove i divieti erano già in corso e restano in ancora in vigore.

L’ordinanza. Il divieto disposto dal sindaco segue i risultati dei controlli e delle analisi compiute dal servizio di Igiene degli alimenti e della Nutrizione del dipartimento di prevenzione della Asl. Dagli esami è emerso che l’acqua delle condotte non è conforme ai parametri chimici e dunque è inadatta ala consumo diretto. Sono infatti stati riscontrati valori superiori alla norma per quanto riguarda nitriti, manganese, alluminio e ferro. Il diveito resterà fino a quando i controlli non daranno esito positivo.

La rabbia del sindaco. «Ho chiesto già da alcuni giorni ad Abbanoa, e sono molto irritato per non aver avuto ancora una risposta, quando prevedono che l'acqua possa essere di nuovo potabile nel quartiere di San Francesco basso e nel centro storico basso– afferma Nicola Sanna –. E sono perciò stato costretto a emanare una nuova ordinanza di limitazione della potabilità. Al gestore unico dell'acqua ho chiesto perché ancora non mi si comunichino, doverosamente, i tempi previsti per la risoluzione del problema. Lo scorso anno su 365 giorni, in più di 200 l'acqua in città risultava non potabile secondo le norme». Il sindaco non crede che sia solo un problema di rete colabrodo, sulla quale, dice, è comunque necessario intervenire subito. «Le cause di non potabilità e le disfunzioni degli impianti di potabilizzazione sono una cosa ben diversa, e in questi casi non si possono sopportare ritardi operativi maggiori di tre giorni».

Autobotte in via Bachelet. L'assessorato comunale con delega alla Protezione civile ha chiesto ad Abbanoa digarantire l’approvvigionamento alla popolazione. Da questa mattina mattina, un autobotte con acqua potabile sosterà in via Bachelet (Monte basso) , a partire dalle ore 9. Sul posto saranno presenti anche i barracelli. Sarà consentito un prelievo massimo di 30 litri per famiglia.

La difesa di Abbanoa. L’ente gestore ripete il ritornello della rete idrica inadeguata per giustificare i nuovi disagi e i fuori norma. «Vecchi tratti sono soggetti a fenomeni di corrosione che causano la torbidità dell’acqua al variare della pressione – è detto in una nota –. Dal mese di maggio abbiamo in corso un programma di pulizia reti quotidiano su 35 punti di spurgo, ma lo potenzieremo». Nel secondo milllennio, sembra impossibile, con quello che costa l’acqua, non poterla utilizzare appieno.

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