Confartigianato denuncia: «Imprese senza risposte»
Crisi gravissima, tassazione esagerata e la concorrenza sleale che cancella tutto Chiesto un incontro con l’amministrazione comunale per esaminare le proposte
PORTO TORRES. La sezione cittadina della Confartigianato aspetta di discutere con l’amministrazione comunale le proposte che riguardano il possibile rilancio a favore del tessuto produttivo locale. Soprattutto in una fase della vita economica che presenta caratteri inediti di drammaticità e genera nelle imprese presenti sul territorio elementi di grandissima incertezza. «Le imprese artigiane – dice il referente locale di Confartigianato Giovanni Idda – vorrebbero che ci fosse più attenzione al loro mondo, alla condizione di precarietà che da diversi anni sta attanagliando il settore, complice una tassazione locale esagerata e una concorrenza sleale spietata: in più occasioni lo abbiamo detto e lo abbiamo urlato, ma di fatti finora ne abbiamo visto ben pochi». Tra le richieste avanzate alla nuova amministrazione c’è quella che riguarda l’esenzione dell’Imu per le superfici produttive, o in alternativa la proposta di utilizzare le entrate derivanti dall’applicazione di questo tributo per la costituzione di un “fondo per lo sviluppo e il supporto delle attività produttive”, propedeutico a favorire le imprese quale volano per la ripresa economica del territorio. «Nell’ambito dell’applicazione della Tari – aggiunge Idda –, secondo il principio del “no” alla doppia imposizione, la nostra richiesta è che venga prevista l’esenzione totale per le superfici produttive di rifiuti speciali: laddove non si riesca ad individuare con precisione tale superficie, si può procedere con l’applicazione di una percentuale fissa sull’area totale». Per la Confartigianato è dunque necessario che tutti i soggetti, in primis quelli istituzionali, assumano con decisione azioni di responsabilità soprattutto a livello finanziario e diano risposte e soluzioni concrete e tangibili che permettano di dare nuovo impulso alle attività produttive locali. Per gli artigiani la ripresa sta diventando un miraggio, e senza azioni forti da parte di chi amministra i territori si rischia l’irreparabile declino di tutti, ossia tessuto produttivo e comunità locali. Tantissimi settori sono in crisi secondo i numeri dell’associazione che raggruppa le imprese, in modo particolare l’edilizia e tutta la filiera, è c’è penuria di opportunità di lavoro anche con micro appalti che siano a chilometri zero (per affidare almeno il 50 per cento degli appalti alle imprese locali) e che siano a portata di micro impresa. L’appello è a chi governa la città e il territorio affinché trovi la ricetta giusta per scongiurare la chiusura di tantissime altre imprese e rilanciare l’economia: gli artigiani dicono di voler lavorare e di volerlo fare con le regole giuste. «C’è da approvare uno piano urbanistico comunale e la formulazione del nuovo strumento urbanistico – conclude il rappresentante di Confartigianato –, con il coinvolgimento di imprenditori, tecnici e cittadini, può fare ripartire l’edilizia e tutto l’indotto: siamo sicuri che si possa attivare un circolo virtuoso con ricadute importanti non solo per l’edilizia ma anche per l’intera economia locale».
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