La Nuova Sardegna

Sassari

Confartigianato denuncia: «Imprese senza risposte»

di Gavino Masia
Confartigianato denuncia: «Imprese senza risposte»

Crisi gravissima, tassazione esagerata e la concorrenza sleale che cancella tutto Chiesto un incontro con l’amministrazione comunale per esaminare le proposte

18 agosto 2015
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PORTO TORRES. La sezione cittadina della Confartigianato aspetta di discutere con l’amministrazione comunale le proposte che riguardano il possibile rilancio a favore del tessuto produttivo locale. Soprattutto in una fase della vita economica che presenta caratteri inediti di drammaticità e genera nelle imprese presenti sul territorio elementi di grandissima incertezza. «Le imprese artigiane – dice il referente locale di Confartigianato Giovanni Idda – vorrebbero che ci fosse più attenzione al loro mondo, alla condizione di precarietà che da diversi anni sta attanagliando il settore, complice una tassazione locale esagerata e una concorrenza sleale spietata: in più occasioni lo abbiamo detto e lo abbiamo urlato, ma di fatti finora ne abbiamo visto ben pochi». Tra le richieste avanzate alla nuova amministrazione c’è quella che riguarda l’esenzione dell’Imu per le superfici produttive, o in alternativa la proposta di utilizzare le entrate derivanti dall’applicazione di questo tributo per la costituzione di un “fondo per lo sviluppo e il supporto delle attività produttive”, propedeutico a favorire le imprese quale volano per la ripresa economica del territorio. «Nell’ambito dell’applicazione della Tari – aggiunge Idda –, secondo il principio del “no” alla doppia imposizione, la nostra richiesta è che venga prevista l’esenzione totale per le superfici produttive di rifiuti speciali: laddove non si riesca ad individuare con precisione tale superficie, si può procedere con l’applicazione di una percentuale fissa sull’area totale». Per la Confartigianato è dunque necessario che tutti i soggetti, in primis quelli istituzionali, assumano con decisione azioni di responsabilità soprattutto a livello finanziario e diano risposte e soluzioni concrete e tangibili che permettano di dare nuovo impulso alle attività produttive locali. Per gli artigiani la ripresa sta diventando un miraggio, e senza azioni forti da parte di chi amministra i territori si rischia l’irreparabile declino di tutti, ossia tessuto produttivo e comunità locali. Tantissimi settori sono in crisi secondo i numeri dell’associazione che raggruppa le imprese, in modo particolare l’edilizia e tutta la filiera, è c’è penuria di opportunità di lavoro anche con micro appalti che siano a chilometri zero (per affidare almeno il 50 per cento degli appalti alle imprese locali) e che siano a portata di micro impresa. L’appello è a chi governa la città e il territorio affinché trovi la ricetta giusta per scongiurare la chiusura di tantissime altre imprese e rilanciare l’economia: gli artigiani dicono di voler lavorare e di volerlo fare con le regole giuste. «C’è da approvare uno piano urbanistico comunale e la formulazione del nuovo strumento urbanistico – conclude il rappresentante di Confartigianato –, con il coinvolgimento di imprenditori, tecnici e cittadini, può fare ripartire l’edilizia e tutto l’indotto: siamo sicuri che si possa attivare un circolo virtuoso con ricadute importanti non solo per l’edilizia ma anche per l’intera economia locale».

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