La Nuova Sardegna

Sassari

Consiglio comunale aperto sul futuro dell’ospedale Segni

di Barbara Mastino
Consiglio comunale aperto sul futuro dell’ospedale Segni

L’incontro, il 31 agosto, è promosso dalla maggioranza La proposta è di salvaguardare i livelli di eccellenza

23 agosto 2015
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OZIERI. Un consiglio comunale aperto al dibattito pubblico per discutere della riforma della rete ospedaliera è stato convocato a Ozieri per lunedì 31 agosto. L’assemblea sarà occasione per sentire le voci dei portatori di interesse, dal cittadino all’operatore sanitario sino ai consiglieri regionali e sindaci, e condividere la proposta che l’amministrazione comunale intende portare alla Regione. «La nostra proposta - spiega il capogruppo della maggioranza Impegno e Solidarietà Marco Murgia - è quella che gli ospedali di Ozieri e Alghero abbiano una classificazione che garantisca il mantenimento dei servizi essenziali e delle eccellenze presenti. Siamo favorevoli alla creazione di un “ospedale riunito” Ozieri-Alghero (con due stabilimenti) che però acquisti la classificazione di presidio di primo livello». C’è condivisione in seno al consiglio, dove il capogruppo centrista Mario Cossu, che si dice «perplesso» (per usare un eufemismo) sulla riforma, dichiara l’appoggio del gruppo a «una soluzione che non veda Ozieri soccombente come avvenuto negli ultimi 25 anni». Cossu insiste molto su questo punto, e contesta «lo stato di abbandono» nel quale la città è lasciata dalla Regione. È il motivo per il quale, proprio qualche giorno fa, l’esponente Udc si è dimesso dalla commissione comunale bilancio: «Un atto simbolico - ha detto - per dimostrare la nostra contrarietà a tante scelte della Regione che penalizzano Ozieri». Spirito unitario anche nella minoranza, che fa quadrato. «Penso che per fare certe “rivoluzioni” - dice il capogruppo di Insieme Alessandro Dongu parlando della riforma - ci vogliano attributi che niente hanno a che vedere col decisionismo unilaterale e centralista. Il vero scopo che anima la politica al comando è quello di ridurre le spese e qui si parla di risparmi per 160 milioni su un bilancio di 3.2 miliardi di euro: un’inezia. Avrei voluto una riorganizzazione che entrasse a gamba tesa sui risultati, sull’efficienza e sulla meritocrazia, salvaguardando i diritti alla salute in ogni angolo più remoto. È ridicolo - aggiunge - che non si riesca a fare un piano ragionevole pur disponendo dello stesso budget della Lombardia (10 milioni di abitanti). Nella proposta del sindaco - conclude riferendosi a Ozieri - pur vedendoci tentativi di restaurazione abbastanza improbabili vedo anche l’unica possibilità per salvare il salvabile». «Quello che ci ha lasciato sconcertati - dice a commento della riforma Nanni Terrosu di Ozieri Domani - è che la proposta di riorganizzazione riserva un trattamento speciale ai presidi del sud e del centro Sardegna, mentre l’ospedale di Ozieri viene rappresentato come fanalino di coda. Ci dichiariamo pronti a dare un contributo concreto per costruire una proposta unitaria del consiglio comunale, magari anche con il coinvolgimento di quello di Alghero, con il fine imprescindibile di chiedere di rivedere la classificazione assegnata al presidio unico della Asl di Sassari, che crediamo debba essere identificato come ospedale di I livello. Sapremo, da parte nostra, rinunciare alla propaganda, perché la posta in gioco è la salvezza del nostro ospedale, e forse, facendo tesoro degli errori del passato, questa volta riusciremo a difendere la nostra città».

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