Breast Unit a Sassari, su Facebook la chiedono 50mila cittadini
Sul social network numeri record per rivendicare la realizzazione della struttura sanitaria altamente specializzata nella cura del tumore del seno
21 settembre 2015
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SASSARI. Non si placa la discussione sull'eventualità che a Sassari non si realizzi la Breast Unit, ossia quella struttura sanitaria altamente specializzata che ha un importante obiettivo: garantire a tutte le donne affette da tumore del seno di qualsiasi natura e grado, l’accesso alle cure più efficaci che siano rispettose delle linee guida internazionali, garantendo una offerta sanitaria elevata che riduca sprechi e ottimizzi le risorse, a favore di una migliore qualità di vita e sopravvivenza. E intanto - per evitare che l'Unità venga fatta a Olbia e non nel capoluogo turritano, su Facebook nasce un gruppo con quasi 50mila iscritti.
Sull'argomento si pronuncia anche il consigliere sardista Marcello Orrù, vicepresidente della commissione Sanità. «Occorre valorizzare l'eccellente lavoro portato avanti in questi anni dall'Aou di Sassari nel campo della prevenzione e nella cura dei tumori al seno ed è per questo che mi impegno a sollevare il problema in consiglio regionale e in commissione sanità - dice, ci sono tutte le condizioni di legge, sia a livello comunitario sia rispetto a precedenti delibere della Regione, affinché Sassari e il suo territorio - aggiunge - possano avere una Breast Unit di eccellenza nella lotta al tumore alla mammella, un problema che nella nostra Regione colpisce una donna su 10 e con tassi di mortalità più alti rispetto ai dati nazionali».
E ancora: «Sassari è stata la pioniera in Sardegna per quanto riguarda i programmi di prevenzione e i risultati sono molto positivi: l'Aou segue in media ogni anno 260 pazienti con punte di 300. Sarebbe un peccato perdere una simile opportunità per la sanità sassarese con effetti diretti sulla saluta dei cittadini: la struttura della Breast Unit deve essere realizzata a Sassari perché ci sono i numeri, perché c'è la qualità di un progetto, quello dell'Aou, che ormai dura da anni e di cui sono evidenti i risultati e perché sarebbe una ingiustizia che dopo l'eccellente lavoro fatto da Sassari in questi anni, le donne del territorio fossero costrette dall'anno prossimo a recarsi a Cagliari per la cura della malattia».
