La Nuova Sardegna

Sassari

Famiglia in fuga dal campo rom occupa la struttura per i disabili

di Gavino Masia
Famiglia in fuga dal campo rom occupa la struttura per i disabili

L’immobile di proprietà comunale è stato affidato temporaneamente all’associazione “Il Risveglio” La coppia con cinque bambini è la stessa che nei giorni scorsi era stata vittima di un incidente stradale

25 settembre 2015
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PORTO TORRES. Una coppia rom con cinque minori ha occupato ieri l’immobile comunale di via Funtana Cherchi affidato in via provvisoria all’associazione “Il Risveglio”. Si tratta del nucleo familiare che era andato via dal campo nomadi di Ponti Pizzinnu a causa della grave situazione igienica e di sicurezza all’interno della stessa area, per poi andare a occupare abusivamente una ex colonia abbandonata in località Marritza. Sul posto sono arrivati gli agenti del posto fisso di polizia, la cui caserma è lontana pochi metri, che hanno preso visione di quanto accaduto prima di far partire la segnalazione alla procura della Repubblica. La struttura è di proprietà comunale e – in attesa della convenzione – è stata affidata all’associazione che si occupa del benessere dei portatori di handicap attraverso iniziative finalizzate alla gestione autonoma delle attività giornaliere.

L’occupazione improvvisa da parte della famiglia rom - con madre e figlia sotto cura medica causa incidente stradale della scorsa settimana - ha messo in allarme polizia locale e amministratori, alla ricerca di una soluzione che sino a ieri non era possibile. I rom non vogliono assolutamente rientrare nel campo sosta, poco più avanti dell’immobile occupato, anche perché non esiste più la baracca e la famiglia si sente in pericolo. «Lì non si poteva più vivere - racconta Marina -, tra topi, risse e gente che non ti lasciava in pace, quindi ho preso il coraggio di abbandonarlo e insieme alla mia famiglia abbiamo cercato un riparo andando ad occupare uno stabile vicino alla Marina di Sorso: nel frattempo che mio marito era andato a cercare una abitazione a Porto Torres, sono arrivate quattro persone con le pistole in mano minacciandoci di farci male se non abbandonavamo la colonia». Una situazione che rischiava di esplodere da un momento all’altro, dunque, ma il buon senso della famiglia rom ha prevalso sulle minacce, consigliando loro di riordinare tutta la loro roba per rispondere positivamente all’ordinanza di sgombero della colonia di Marritza.

Prima della partenza, a piovere sul bagnato, è però accaduto un incidente alla famiglia (tamponamento) mentre si recava con il proprio camper ad acquistare delle bottiglie d’acqua. Ieri i due coniugi e i figli minori hanno occupato l’immobile senza forzare la porta: la madre aveva un collare di protezione e la figlia era ingessata quasi fino alla coscia, con una prognosi medica per entrambi di 25 giorni di cure. «L’assistente sociale del Comune mi voleva portare dalle suore – aggiunge Marina -, ma io non voglio perdere i miei figli e nessuno me li può prendere: sono nata in Italia e i miei figli sono italiani, non possediamo niente e stiamo chiedendo onestamente un aiuto per ripararci e continuare a vivere».

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