La Nuova Sardegna

Sassari

Il Banco finanzia l’edilizia dell’ateneo

di Gabriella Grimaldi
Il Banco finanzia l’edilizia dell’ateneo

Firmato ieri un accordo per favorire la partecipazione delle imprese locali alle gare d’appalto: in gioco 83 milioni

4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Ottantatre milioni di euro da trasformare in opere edilizie nei prossimi anni all’interno dell’università turritana. Una cifra non da poco che l’ateneo, in collaborazione con il Banco di Sardegna, Confindustria, Confidi e Ance (l’associazione dei costruttori edili) ha deciso di sottoporre a una “disciplina”, un accordo che possa favorire e incoraggiare le imprese che parteciperanno alle gare d’appalto. L’importo, costituito da fondi europei ex Fas per la cifra di 63 milioni e da un confinanziamento Uniss pari a 20 milioni, è infatti destinato alla realizzazione,completamento o ristrutturazione di sette poli edilizi dell’università.

Tra questi l’intervento più consistente, 27 milioni di euro, riguarda il completamento del polo bionaturalistico di Piandanna, l’orto botanico come è noto a tutti, e per il quale i lavori sono stati già affidati alla ditta lombarda Pessina Costruzioni, ma di rilievo è anche la realizzazione del polo umanistico di via Roma (18 milioni e 727mila euro) con l’acquisto dell’ex istituto dei ciechi e i lavori nel palazzo Ciancilla in piazza Conte di Moriana: un quadrilatero che costituirà il quartier generale per docenti e studenti delle materie letterari, filosofiche e linguistiche.

Altra grande partita riguarda il recupero di tutti gli immobili che circondano la sede centrale di piazza Università (17 milioni e 800mila euro)dall’edificio in via del Fiore Bianco all’ex Estanco, agli uffici di via Zirulia. Gli altri interventi sono distribuiti fra il polo di Agraria e Veterinaria (8 milioni e 700mila euro) con interventi nelle varie aziende agricole dell’università e negli edifici di viale Italia (Agraria) e Monserrato (Veterinaria) con interventi nell’azienda della Crucca. È anche prevista la costruzione della nuova sede dei dipartimenti di Farmacia a Monserrato (7 milioni) e di Economia in via Muroni (4 milioni).

Ieri nella sala Milella dell’università il rettore Massimo Carpinelli, il direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese, il presidente di Confindustria Pier Luigi Pinna, il presidente dell’Ance Giovanni Andrea Piredda e il vicepresidente di Confidi Sardegna Achille Carlini hanno messo la loro firma sotto il protocollo d’intesa che sancisce una rete di garanzie per le imprese che parteciperanno alle gare d’appalto e le vinceranno. L’accordo consente alle ditte aggiudicatarie di accedere, a condizioni economiche di favore, a specifiche offerte di finanziamento elaborate dalla banca e garantite da Confidi, al fine di supportare al meglio sia la parte di capitale circolante che gli investimenti necessari alla realizzazione delle opere in progetto. Così ha spiegato il direttore generale del Banco di Sardegna Cuccurese aggiungendo anche che «si tratta di fondi europei di un certo rilievo per i quali vale la pena di mettersi insieme. Un accordo simile era stato fatto per la strada Sassari-Olbia e ha dato ottimi risultati. Speriamo che le aziende sarde partecipino alle gare e soprattutto le vincano in modo che noi possiamo attivare l’indirizzo, le agevolazioni e le consulenze per farle andare avanti nel migliore dei modi».

Tra i benefici elencati dai dirigenti del Banco e di Confidi anche la trasparenza del percorso dei capitali, una filiera certa fin dall’inizio perché si parte dal finanziamento iniziale e da progettazioni già esistenti. Soddisfazione è stata espressa anche dal rettore Carpinelli: «È interessante che le opere realizzate per l’università possano essere di stimolo per lo sviluppo economico del territorio. In questo modo sia l’ateneo che le imprese potranno godere di maggiori garanzie». Ottimista ma con qualche venatura polemica l’intervento del presidente dei costruttori edili Piredda che ha parlato degli svantaggi a cui vanno incontro le imprese sarde quando partecipano alle gare nazionali e internazionali: «Accade spesso che le imprese non abbiano i requisiti per partecipare e che gli appalti vadano sempre a grandi realtà, prive persino di dipendenti che poi “rivendono” l’incarico ad altri operatori». Un giro non proprio trasparente che finisce per penalizzare i lavoratori locali.

La speranza, come hanno rimarcato i partecipanti all’incontro, è che però mettendosi insieme con accordi come quello sottoscritto ieri si possano aggirare gli ostacoli che si frappongono a un corretto sviluppo economico nel campo dell’edilizia. Confindustria e Confidi attiveranno un servizio di consulenza e supporto in favore delle aziende e le parti si faranno carico di promuovere le opportunità e valuteranno il merito creditizio delle imprese interessate.

Primo piano
Il ritratto

Incidente stradale ad Alghero: chi è la vittima

Le nostre iniziative