La Nuova Sardegna

Sassari

Lo scontro Eutraf-Tirrenia finisce davanti ai giudici

Denuncia contro la compagnia di navigazione per truffa ai danni della Regione La società di trasporti smentisce l’esistenza di un debito da un milione di euro

09 novembre 2015
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SASSARI. Come era prevedibile lo scontro fra la compagnia di navigazione Tirrenia e la società di trasporti Eutraf dovrà essere risolto dai giudici. La Eutraf ha infatti presentato un esposto contro la Tirrenia nel quale si ipotizza il reato di truffa ai danni della Regione, dello Stato e dell’Unione Europea poichè si sarebbe rifiutata di imbarcare alcuni semirimorchi della società di trasporti e questo nonostante la Cin incassi ogni anno 72 milioni di euro per garantire la continuità territoriale. Ma proprio sul fronte degli imbarchi, Eutraf accusa la Tirrenia di aver cambiato strategia e cioé di accettare le prenotazioni per il porto di Genova per poi dirottare i mezzi su Piombino o Livorno per mancanza di spazi. «E questo nonostante le stiva siano mezzo vuote», assicura il presidente della Sarda Imprese Associate Giacomo Lastretti, associazione che fornisce assistenza anche legale alle piccole e medie imprese dell’isola. Inoltre, sempre la Sarde Imprese, smentisce quanto affermato da Tirrenia e cioé che l’attuale amministratore di Eutraf Antinello Fara sia debitore di un milione di euro alla Tirrenia, somme maturata quando Fara era amministratore di un’altra società, la Ge.T srl. Una tesi assurda, secondo i legali della Eutraf, in quanto Antonello Fara è solo un “dipendente” della società di trasporti e non certo il proprietario e neppure un semplice azionista. Una vicenda che è finita anche all’attenzione del parlamento per una interpellanza presentata dal senatore del Pd Silvio Lai.

Ovviamente è di tutt’altro avviso la Tirrenia che nell’annunciare una controdenuncia nei confronti dell’Eutraf, spiega che gli spostamenti dei mezzi della società di trasporti sarda da Genova a Piombino e Livorno è dettata solo da ragioni logistiche e organizzative. «Quanto accaduto va ricondotto a ragioni di natura puramente commerciale nonché a motivi di sicurezza dello stivaggio delle merci all’interno delle navi della flotta – spiega Tirrenia– ed è in totale contrasto con quanto riferito e divulgato da chi, evidentemente, sfrutta e strumentalizza una questione di banale natura per ragioni di notorietà personale». Tirrenia ricorda che devono essere rispettare regole ben precise per quanto riguarda la sicurezza delle procedure di imbarco a garanzia «del corretto stivaggio della nave».

Come detto sarà quindi la magistratura a dirimere questo contenzioso che ormai da avanti da un mese e mezzo. Un contenzioso che si era cercato di risolvere nel corso di un incontro che si era tenuto a Napoli ma che si era risolto con un nulla di fatto.

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