La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, tenta di separare i cani: aggredito e ferito

Sassari, tenta di separare i cani: aggredito e ferito

Brutta avventura per Flavio, il clochard che vive in una baracca di cartone e legno a Predda Niedda

12 novembre 2015
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Ennesima brutta avventura per Flavio, il clochard che da qualche anno vive in una improvvisata casa fatta di scatole di cartone e di qualche asse di legno tra gli alberi di Predda Niedda. La notte scorsa è uscito al buio per dividere due dei suoi cinque cani che stavano litigando, ma ha perso l’equilibrio ed è caduto. I cani - che forse non lo hanno riconosciuto, ma non è escluso che siano intervenuti anche altri cani randagi della zona - lo hanno aggredito procurandogli ferite al volto e alla testa.

Flavio è riuscito a rotolare via, si è rialzato e ha raggiunto barcollante un bar che si trova a qualche centinaio di metri dalla sua capanna. Qui ha chiesto aiuto e i titolari hanno attivato il 118 che ha inviato una ambulanza.

Accompagnato al pronto soccorso, Flavio ha ricevuto le prime cure ed è stato sottoposto a una serie di controlli (anche a una visita oculistica per una lesione all’occhio). I medici gli hanno applicato una quarantina di punti di sutura e assegnato una prognosi di 20 giorni di cure salvo complicazioni.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.12433073:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.12433073:1653348869/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Nella notte il clochard è stato dimesso e - non avendo altre possibilità - è tornato lentamente a piedi verso la sua capanna a Predda Niedda. Intorno alle tre è stato anche fermato da una pattuglia della polizia che lo ha identificato.

Per un po’ si erano perse le sue tracce e i volontari della Croce Blu e i City Angels - che già lo seguono da tempo - lo hanno ritrovato alle prime luci dell’alba, proprio nella sua misera dimora, dove si trova anche l’auto inutilizzata.

«Gli abbiamo chiesto di cosa avesse bisogno con urgenza – racconta Pier Paolo Pintus – e ci ha risposto che aveva necessità di mangiare per i cani. Così abbiamo pensato di fargli avere un paio di sacchi di crocchette e della scatolette per i suoi “fedeli amici” che gli tengono compagnia».

L’episodio dell’altra notte, però, è preoccupante ed evidenzia la situazione di precarietà nella quale da tempo vive l’uomo. Anche le sue condizioni fisiche sono peggiorate con il passare dei mesi.

Attorno a lui, ormai da tre anni, esiste una catena di solidarietà che serve a rendere meno solitaria l’esistenza dentro le scatole di cartone e a fare fronte a quelle che sono le esigenze primarie: soprattutto cibo e interventi di soccorso quando - come l’altra notte - capita qualche imprevisto.

Oggi, a 63 anni, la casa di Flavio è ancora una baracca assemblata con pezzi di legno, cartone e polistirolo, accanto all’unica cosa che gli è rimasta: la sua Peugeot 308 trasformata in un armadio.

Geometra, tecnico esperto di condotte idriche e di potabilizzazione dell’acqua - chissà quanto sarebbe tornata utile la sua esperienza in un territorio dove l’acqua potabile è un sogno per tante famiglie - Flavio ormai trascorre giornate sempre uguali, tra difficoltà crescenti. Continua a vivere per strada, gli appelli per trovare una casa - anche attraverso trasmissioni televisive, non sono andati a buon fine. Perché non è facile, e perché cambiare vita non è come schiacciare un tasto. (g.b.)

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative