I residenti: «Da anni senza fogne e al buio Dov’è il Comune?»
Rabbia e delusione nella zona alta di Ponte Romano «Paghiamo regolarmente le bollette, non ci danno i servizi»
PORTO TORRES. A distanza di un anno non è cambiato niente nelle case e nelle officine meccaniche che si trovano nella zona alta di Ponte Romano – poco distanti dalle vecchie fabbriche dell’ex Ferromin – dove risultano ancora assenti gli interventi pubblici per la realizzazione di fognature e illuminazione pubblica. Nonostante i residenti paghino regolarmente le tasse ad Abbanoa, infatti, pare che tutto sia fermo a causa di una disputa tra Consorzio industriale provinciale e Comune, in merito a chi deve intervenire per fornire i servizi necessari ai cittadini che vi risiedono da diversi anni.
«Da anni che contattiamo l’amministrazione comunale per ricordare che viviamo in una zona della città dove non esistono fognature e illuminazione pubblica – lamenta Federico Bernardini – Per portare i miei nipotini a scuola, tanto per fare un esempio, devo andare al buio verso la strada asfaltata e tornare al buio in quella sterrata dove si trovano le nostre abitazioni». Mancano i servizi primari che spettano agli utenti, ossia strade, fogne e pubblica illuminazione, e ciò rappresenta una beffa per chi paga in bolletta illuminazione, fognatura e depurazione e non ha poi niente in cambio. «In questi anni non si è mai visto da queste parti alcun amministratore – aggiunge Bernardini – mentre a cadenza regolare siamo noi a dover pagare l’autospurgo per asportare i reflui». C’è chi aveva acquistato un terreno in questa zona e ristrutturato il capannone per fare l’officina nel 1977, e pur pagando da allora tutti i tributi la stessa struttura non risulta ancora servita dal collettore della fogna, distante pochi metri, e i proprietari si devono arrangiare con una piccola fossa asettica.
I residenti della zona, tra l’altro, hanno pagato a proprie spese l’allaccio alla rete idrica, utilizzando la terna e provvedendo agli scavi, mentre il gestore unico si è occupato dell’installazione dei contatori. Chi abita da quelle parti auspica ora un intervento della nuova amministrazione comunale, per fare chiarezza sulle competenze di intervento e dimostrare che nella zona della ex Ferromin non abitano cittadini di serie B.