La Nuova Sardegna

Sassari

Flaei e Uiltec contro Eph scatta lo stato di agitazione

Le segreterie regionali di Cisl e Uil denunciano palesi violazioni contrattuali L’azienda starebbe emarginando le due organizzazioni sindacali di categoria

05 dicembre 2015
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PORTO TORRES. Le segreterie regionali di Uiltec-Uil e Flaei-Cisl e la segreteria territoriale di quest’ultima sigla sindacale hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori delle termocentrale di Fiume Santo, di recente acquisita dalla società ceca Eph. Articolate le motivazioni che hanno spinto le due organizzazioni sindacali a proclamare lo stato di agitazione, già comunicato al prefetto, alla commissione di garanzia sul diritto allo sciopero, a Terna e ovviamente ai vertici di Eph. A partire dal fatto che l’azienda «ha avviato da tempo una riorganizzazione interna del lavoro, senza rispettare le normative contrattali in tema di confronto preventivo a livello nazionale con le organizzazioni sindacali di categoria, che sta producendo effetti fortemente negativi per i lavoratori e per l’impianto – denunciano Uiltec e Flaei –. In particolare verifichiamo che la riorganizzazione sta portando ad una riduzione strutturale degli organici previsti, con ciò ripartendo i carichi di lavoro fra i dipendenti rimasti a valle delle procedure di mobilità a suo tempo attivate». Una mobilità interna, secondo i due sindacati, che sta portando a «una riduzione della sicurezza del lavoro e degli impianti, legata ad una carenza di investimenti e spese di manutenzione come anche connessa ad una carenza negli organici che di fatto rendono impossibile ai singoli lavoratori presidiare in modo completo e sicuro le attività affidate e gli impianti connessi». Una situazione che sta portando a «una degenerazione del clima lavorativo interno all’impianto, anche per effetto di soluzioni che tendono a monetizzare impropriamente le maggiori e diverse prestazioni richieste».

Ma c’è anche un altro aspetto che preoccupa il sindacato e cioè il tentativo di emarginare i rappresentanti dei lavoratori iscritti alla Flaei e alla Uiltec. «In questo quadro fortemente negativo si innesta il tentativo aziendale di escludere le rappresentanze aziendali e territoriali della Flaei-Cisl e della Uiltec-Uil dalla presenza all’interno dell’impianto, dallo svolgimento legittimo dei propri diritti di rappresentanza, nonché dalla partecipazione attiva ai processi di confronto e consultazione sindacale in impianto e a livello locale, frapponendo ostacoli sia all’accesso dei rappresentanti sindacali legittimamente designati, sia alla partecipazione degli stessi agli incontri convocati con modalità tali da escludere le citate rappresentanze sindacali». La dichiarazione dello stato di agitazione è quindi il primo passo di Flaei e Uiltec, che non escludono forme di lotta più incisive. (p.s.)

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