«Rapidum», i militari sardi e i legami con Turris Libisonis
PORTO TORRES. Per qualche ora, le statue, i cippi, le iscrizioni esposte all'Antiquarium Turritano sono tornate a vivere, ad essere "attuali". Merito di "Rapidum", nuovo romanzo storico del...
PORTO TORRES. Per qualche ora, le statue, i cippi, le iscrizioni esposte all'Antiquarium Turritano sono tornate a vivere, ad essere "attuali". Merito di "Rapidum", nuovo romanzo storico del giornalista Vindice Lecis ambientato in parte anche a Turris Libisonis, per la cui presentazione il museo si è riempito all'inverosimile. La serata, moderata e introdotta dal giornalista Gianni Bazzoni, che ha ricordato la magnificenza della colonia romana in particolare nel II secolo, quello in cui sono ambientate le vicende narrate nel libro, dopo il saluto di Gabriella Gasperetti a nome della Soprintendenza e del sindaco di Porto Torres Sean Wheeler ha visto l'intervento di Franco Satta, ispettore della Soprintendenza che ha inquadrato le storie contenute nell'opera dal punto di vista temporale, sottolineando il cambio di strategia politica dell'Imperatore Adriano rispetto al suo predecessore Traiano e il ruolo svolto dai militari sardi della Cohors I Nurritanorum e della Cohors II Sardorum nella fondazione di Rapidum. Più scanzonato ed ironico l'ex sindaco Eugenio Cossu: «La verità è che Vindice ha solo cambiato i nomi, le vicende narrate sono le stesse di oggi. Basta guardare le rotte marine percorse: la Barcellona-Porto Torres-Civitavecchia ne è un esempio». Infine, l'autore, che ha spiegato la genesi del romanzo, la nascita di Rapidum, il legame con Turris Libisonis. In chiusura, l'intervento di Massimiliano Schirru, che coi figuranti dell'Associazione "I Legionari di Castrum La Crucca" ha mostrato e l'equipaggiamento dei soldati romani.
Emanuele Fancellu