La Nuova Sardegna

Sassari

Cgil: tempo scaduto, sciopero generale

di Gianni Bazzoni
Cgil: tempo scaduto, sciopero generale

Duro attacco del sindacato alla giunta regionale e alla politica locale. Francesca Nurra: «Solo problemi e niente soluzioni»

13 dicembre 2015
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SASSARI. «Si continua a parlare dei problemi senza trovare le soluzioni, si vogliono formare tavoli e tavolini senza costruire basi di certezza sul futuro di un territorio che è alla fame. E allora diciamo basta, il tempo è scaduto, ci siamo stancati di fare i falegnami del nulla».

É durissimo il commento di Francesca Nurra, segretario della Cgil di Sassari, che ieri ha annunciato la decisione di chiedere lo sciopero generale regionale. La proposta è stata ratificata venerdì sera dal consiglio direttivo.

«La Camera del lavoro di Sassari – ha detto Francesca Nurra – ritiene inderogabile lo sciopero contro le politiche attuate dalla giunta Pigliaru e contro quelle del Governo nazionale. Confidiamo in un cambiamento di rotta che non può che passare attraverso un duro confronto».

Lavoro. «Faremo un coordinamento richiamando tutti i lavoratori e inviteremo i disoccupati a essere insieme a noi – ha sottolineato il segretario generale della Cgil – per una giusta rivendicazione sui problemi del lavoro che non c’è e per quello che viene “rubato” e trasformato in falsa politica sociale. Non c’è più tempo da perdere, aumentano le persone in sofferenza che non possono continuare a vivere in attesa di ammortizzatori sociali che non arrivano. La fotografia è triste: famiglie disgregate, ragazzi e ragazze che hanno l’unica prospettiva di andare via dalla Sardegna».

Regione. «É difficile citare un solo esempio di intervento degno di nota da parte della giunta Pigliaru – ha detto ancora il segretario della Cgil – ; la giunta regionale sembra in regime commissariale, impantanata nelle paludi dell’immobilismo, dove l’unica iniziativa sembra il salvataggio di un’azienda parastatale e decotta come Abbanoa. Da questo team di professori ci si aspettava molto di più: per esempio la tanto attesa risposta su come portare il gas nell’isola, giacchè non possiamo concentrare tutte le aspettative sulla metanizzazione della Sardegna nelle boutade del Qatar».

Politica locale. Francesca Nurra racconta degli innumerevoli appelli ai consiglieri regionali, in particolare a quelli che sono espressione del territorio.

«Non sono pervenuti segnali per sostenere il nord Sardegna nello sforzo per uscire da una crisi terribile; denunciamo il mancato interesse e la scarsa attenzione nei confronti del Sassarese, l’area dalla quale provengono. Rileviamo con rabbia e stupore che non sono stati in grado di dare risposte ai problemi, e dire che avevano chiesto il voto annunciando le soluzioni. Purtroppo la politica ha palesato tutta la propria inadeguatezza. Sono emersi ruoli pilateschi che hanno degradato gli organi elettivi alla controfigura di un prefetto, o peggio di un amministratore di condominio. Una immagine che - associata alla Sardegna - rinnega completamente una intera tradizione di rivendicazioni autonomiste che dovrebbero essere patrimonio dell’intera classe politica».

Le vertenze. La chimica verde non può essere l’unica risposta al bisogno di occupazione, ma il segretario della Cgil rimarca che «al momento sono stati bloccati anche i finanziamenti e i progetti». Serve un rilancio dell’edilizia «non costruendo nuove case ma valorizzando l’esistente che va recuperato e risanato. Va incentivata, inoltre, una nuova politica dei Trasporti che rilanci il porto di Porto Torres e l’aeroporto di Alghero creando una rete degli scali sardi. I progetti per il turismo sono fermi al palo per colpa di chi pensa a rendersi disponibile verso un governo che vorrebbe utilizzare la nostra terra come deposito di schifezze provenienti da altri Paesi piuttosto che ragionare su una vera ripresa economica. Ci sono migliaia di lavoratori che protestano, quasi ogni giorno, per salvare il proprio futuro. La riforma delle reti ospedaliere penalizza il Sassarese che perde 300 posti letto a favore del Mater Olbia e l’ultima ciliegina della giunta regionale è l’aumento dell’Irpef. Basta, il tempo è scaduto».

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