La nascita di Gesù narrata in limba di casa in casa
CHIARAMONTI. Ha trovato ispirazione nella tradizione e nella nostra cultura il presepe vivente con dialoghi in limba che nella serata del 22 dicembre, dopo la novena, ha animato le vie del centro...
CHIARAMONTI. Ha trovato ispirazione nella tradizione e nella nostra cultura il presepe vivente con dialoghi in limba che nella serata del 22 dicembre, dopo la novena, ha animato le vie del centro storico del paese. Una iniziativa che ha suscitato grande emozione pensata dal gruppo folk Santu Matheu, dal coro de Tzaramonte e dal coro Doria ancora una volta insieme in nome della salvaguardia e della valorizzazione de sa limba sarda e della sua cultura. Dopo la prima tappa e la visita agli ospiti della casa di riposo “Le Rondini”, i figuranti tutti in costume tradizionale sardo accompagnati dai cori diretti dal maestro Salvatore Moraccini, partendo dalla via San Matteo e lungo il centro storico, hanno ripercorso le tappe del pellegrinaggio di Maria e Giuseppe alla ricerca di una locanda dove far nascere il bambino Gesù. Tappe scandite dai versi della poesia di Guido Gozzano “La notte santa” per l’occasione tradotta in sardo dal poeta chiaramontese Istevene Demelas nel ruolo di Giuseppe. Ad accompagnare ogni sosta di Maria (Roberta Demelas) e di Giuseppe (Istevene Demelas) i canti alternati del coro De Tzaramonte e del coro Doria, il tutto seguito da una schiera di bambini sognanti ed entusiasti di essere anche loro in qualche maniera partecipi di una notte così speciale. Il presepio itinerante ha avuto il suo epilogo con la nascita di Gesù nella capanna allestita all’interno dei giardini pubblici. Qui, dopo la rappresentazione, ci si è trattenuti per un momento conviviale e per festeggiare in maniera semplice il momento solenne. Dulcis in fundo l’attesa dei bambini è stata premiata dall’arrivo di due giovani Babbi Natale di buona volontà, che hanno avuto un sacchetto rosso pieno di caramelle come dono per tutti i bambini presenti.
Letizia Villa