Nessuno tocchi la Camera di Commercio
Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità la mozione contro i tagli proposti dal Governo
SASSARI. Il Consiglio comunale scende in campo per salvare struttura e funzioni della Camera di commercio del Nord Sardegna, minacciate dalla riforma nazionale del sistema camerale ideata dal Governo Renzi. Nella seduta di martedì pomeriggio è stata infatti votata all’unanimità la mozione presentata dai consiglieri comunali Francesca Arcadu (Città futura) e Simone Campus (Partito democratico). Il documento evidenzia i rischi di depotenziamento delle funzioni e dell’organico.
In primo piano il taglio lineare di almeno il 15 per cento dei dipendenti e lo svuotamento progressivo delle funzioni svolte fino a oggi dall’ente camerale. L’elenco dei compiti che sarebbero sottratti alla Camera di commercio se la riforma andasse in porto così come è stata partorita dal Governo è lungo e allarmante: sostegno all’internazionalizzazione, erogazione contributi e finanziamenti alle imprese, sostegno ai Confidi, servizio di conciliazione e mediazione, corsi di formazione, servizio marchi e brevetti, studi sull’economia del territorio. Sarebbe un colpo per la Camera di commercio del Nord Sardegna, che, come spiegato nella mozione, lavora al servizio di 57 mila imprese e occupa 42 dipendenti diretti, più decine con contratti esterni. L’allarme sugli effetti devastanti della riforma erano stati illustrati un paio di settimane fa proprio dai vertici della Camera di commercio, nel corso di un’assemblea con i dipendenti alla quale erano stati invitati, invano, anche i parlamentari del territorio (solo il senatore Silvio Lai si era presentato all’incontro).
Ora quell’allarme è recepito dal Consiglio comunale che, con l’apposita mozione votata all’unanimità, ha impegnato sindaco e giunta a fare pressioni su Regione e Governo contestando la riforma.