Nord ovest dell’isola alleato per difendere tutti i suoi ospedali
Commissioni consiliari contrarie a due declassamenti «Alghero e Ozieri centrali, Sassari non può perdere pezzi»
SASSARI. Il Nord Ovest dell’isola dice no al declassamento degli ospedali di Alghero e Ozieri. Con un documento approvato all’unanimità dai componenti le commissioni consiliari dei Comuni di Sassari, Alghero, Ozieri, Ittiri e Thiesi, riunite giovedì a Palazzo Ducale, i rappresentanti del Sassarese hanno approvato una serie di emendamenti da consegnare nei prossimi giorni ai consiglieri regionali del territorio. L’intento è quello di opporsi alla riorganizzazione della rete ospedaliera sarda prevista dalla riforma sanitaria che a breve approderà in consiglio regionale. Riorganizzazione che, stando al documento, impoverirebbe l’assistenza sanitaria del Nord Ovest della Sardegna.
La seduta di giovedì è l’ultima tappa di un lungo percorso cominciato nei mesi scorsi dai rappresentanti dei 66 comuni del Nord Ovest della Sardegna per evitare alcuni possibili effetti negativi della riforma.
In particolare, il paventato declassamento dei presìdi ospedalieri di Alghero e Ozieri a causa dei tagli imposti dal disegno di legge regionale che, di fatto, ridimensiona drasticamente ruoli e funzioni di due fra le più importanti strutture sanitarie del Sassarese. Ozieri e Alghero, infatti, rischierebbero di essere declassati da presidi di primi livello a ospedali di base. Questo - secondo la valutazione dei componenti le commissioni consiliari - ricadrebbe negativamente anche sul presidio sassarese proprio nel momento delicato della storica fusione ospedale-università.
La richiesta avanzata a gran voce, durante la partecipata seduta presieduta dalla consigliera sassarese Carla Fundoni, è quella di rivendicare la centralità delle due strutture sanitarie di Alghero e Ozieri, non soltanto scongiurando il tanto temuto declassamento, ma comprendendo nella denominazione del presidio anche i comuni di Ittiri e Thiesi.
Altro tema delicato è quello della parità tra Cagliari e Sassari, che non è, come sembrerebbe, l’ennesima riprova dell’atavica rivalità tra le due città maggiori dell’isola, ma una diversità di trattamento che, secondo l’assemblea, penalizzerebbe il Nord a vantaggio del Cagliaritano. «Per averne un’idea - ha spiegato, dati alla mano, il consigliere sassarese Mario Pala (Pd) - basta ragionare sul coefficiente dei posti letto del 3,27 per mille abitanti al Nord Ovest contro il 4,47 al Sud della Sardegna, tenuto conto del fatto che la riforma prevede già una riduzione globale da 3,55 a 3,48». Pala ha denunciato il rischio concreto che Sassari perda un reparto fondamentale come la chirurgia pediatrica che passerebbe al “Mater” di Olbia. Non è tutto, infatti per effetto del contestato provvedimento, il presidio sassarese cederebbe, a vantaggio di Cagliari, anche il centro di riferimento per le patologie tumorali.
Mario Pala ha disegnato uno scenario a tinte fosche paventando il rischio di una paralisi delle strutture sanitarie del Sassarese: «C’è la concreta difficoltà di garantire l’assistenza sanitaria - ha detto - perché mancano farmaci e presidi e la carenza di fondi sta creando una situazione quantomeno allarmante». Che la nuova rete ospedaliera debba rispondere alle esigenze del territorio mette tutti d’accordo: Nanni Terrosu, commissario provinciale di Forza Italia, ha concluso rimarcando il fatto che la riforma sanitaria regionale debba garantire assistenza di qualità e ha rivendicato non soltanto il ruolo centrale del presidio sassarese, ma anche il supporto indispensabile di strutture come quelle di Ozieri e Alghero. Prima di essere trasmesso ai consiglieri regionali del territorio, il documento approvato giovedì sarà discusso e votato la prossima settimana anche in consiglio comunale.
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