La Nuova Sardegna

Sassari

ieri la gara conclusiva

I ragazzi dell’Alberghiero alle finali di Poetry Slam

I ragazzi dell’Alberghiero alle finali di Poetry Slam

SASSARI. Gli alunni Luca Piras della 4 B Enogastronomia e Alessia Bardi della 3 D Enogastronomia dell’Alberghiero di Sassari sono risultati vincitori del “Poetry Slam studenti di Sardegna” che si è...

23 aprile 2016
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SASSARI. Gli alunni Luca Piras della 4 B Enogastronomia e Alessia Bardi della 3 D Enogastronomia dell’Alberghiero di Sassari sono risultati vincitori del “Poetry Slam studenti di Sardegna” che si è svolto nel corso della settimana nella scuola. Rappresenteranno la Sardegna alla finale del “Poetry Slam studenti d’Italia” che si terrà al Teatro Binario 7 di Monza il 21 maggio, nell’ambito delle manifestazioni previste per il Festival Internazionale della Poesia. Terza classificata è stata l’alunna Marilla D’Elia della classe 4 A Turistica, alla quale è andato un premio in denaro, mentre si è aggiudicato il quarto posto l’alunno Francesco Caputi, della 2 A, che ha ricevuto in premio un dvd con la registrazione delle esibizioni dei migliori poeti del circuito europeo del Poetry Slam nel 2009.

L’iniziativa, inserita nel progetto “A scuola di poesia”, è nata dalla collaborazione tra l’istituto Alberghiero e la Lips (Lega Italiana Poetry Slam), nell’ambito delle manifestazioni previste per “Poetry Slam Sardegna”, con il coordinamento interno della professoressa Clara Farina, docente di materie letterarie. L’aula di musica ha visto cimentarsi in una vera e propria gara di poesia i più noti performers slam del territorio sotto la direzione del campione europeo, il sardo Sergio Garau, e con la partecipazione straordinaria del campione del mondo, il tedesco Frank Klötgen, presente nella giornata iniziale della manifestazione.

«Il Poetry Slam - ha riconosciuto il preside Roberto Cesaraccio - è un modo tanto nuovo quanto provocatorio di fare poesia, perciò si adatta bene ai gusti dei ragazzi spesso insofferenti alle imposizioni dall’alto e alle formule stereotipate della didattica».

Ad attrarre i partecipanti alla gara sono state anche le regole imposte dal Poetry Slam, in base alle quali ogni partecipante ha prodotto due testi scritti di proprio pugno, uno per il girone eliminatorio uno per l’eventuale finale, interpretandoli dal vivo in tre minuti senza musica, oggetti scenici o travestimenti. È stato concesso solo tutto ciò che poteva essere fatto con la voce e con il corpo, tranne cantare, se non per un poco, senza vincoli di lingua, tema, forma, sesso, età, taglio di capelli. I vincitori sono stati individuati da una giuria composta da persone scelte tra il pubblico presente, sotto la direzione dell’EmCee, il “Master of Ceremony” come lo chiamano in America, che ha presentato e animato la sfida letteraria. «Una vera e propria novità per il mondo della scuola - ha concluso Roberto Cesaraccio - nel quale, spesso, la poesia è vissuta come una disciplina tanto necessaria quanto misteriosa».

Antonio Meloni

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