La Nuova Sardegna

Sassari

Droga nell’ex carcere, in aula tutti i video

Proiettate le registrazioni che per la Procura confermerebbero l’attività di spaccio a San Sebastiano

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SASSARI. Nuova tappa del processo sul presunto traffico di droga all’interno dell’ex carcere di San Sebastiano. A portare in aula 41 detenuti era stata la maxi inchiesta «Casanza» sulle sostanze stupefacenti che sarebbero circolate nell’istituto di pena fino al 2008. Imputati sono soprattutto detenuti ed ex reclusi, finiti sotto accusa, molti per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, altri per singoli episodi di cessione di droga. Accusati di concorso esterno anche tre agenti della polizia penitenziaria.

Al centro del processo c’è anche il presunto ruolo di comando che avrebbe assunto in tutte queste “operazioni” di spaccio e cessioni l’ex detenuto Pino Vandi. In una delle ultime udienze “protetti” con un pannello bianco, e circondati dagli agenti della scorta avevano deposto i due collaboratori di giustizia Pasquale Cozzolino e Giovanni Brancaccio. Avevano confermato al collegio presieduto dal giudice Salvatore Marinaro di aver saputo - una volta entrati a San Sebastiano - «che Vandi fosse uno che contava». «Ma io non ho mai parlato con lui – aveva spiegato Cozzolino – E non ho nemmeno sentito mai parlare di spaccio. Ho solo visto una volta due detenuti scambiarsi qualcosa». Secondo la Procura, nel penitenziario sassarese la droga entrava grazie alla complicità di alcuni familiari di detenuti. E ieri è stata mostrata una parte del materiale recuperato grazie alla lunga attività di intercettazioni ambientali. Anche se qualche legale ha avuto da ridire perché le immagini non avrebbero in realtà mostrato “frame” importanti a sostegno della tesi accusatoria. «In carcere dicevano che Vandi era il riferimento per chiunque volesse trafficare – aveva detto Brancaccio – ma non ho mai partecipato ad alcuna attività associativa». (na.co.)

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