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Serbatoi sigillati dalle Dogane, il Tar annulla il blocco

Serbatoi sigillati dalle Dogane, il Tar annulla il blocco

SASSARI. Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto l’istanza cautelare presentata dai legali della Raffineria di Porto Torres e ha sospeso l’efficacia del provvedimento che era stato adottato...

14 maggio 2016
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SASSARI. Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto l’istanza cautelare presentata dai legali della Raffineria di Porto Torres e ha sospeso l’efficacia del provvedimento che era stato adottato dall’Agenzia delle Dogane di Sassari. In pratica, alla società che opera nella zona industriale di Porto Torres erano stati sigillati i serbatoi e l’azienda era stata costretta a interrompere l’attività (appena iniziata) e a mandare a casa i lavoratori. Il Tar entrerà nel merito della vicenda, con la trattazione degli atti, nell’udienza pubblica già fissata per il 26 ottobre.

Intanto, però, il Tribunale amministrativo regionale (al quale la Raffineria Porto Torres si era rivolta con ricorso) ha sottolineato «che il provvedimento di “blocco” dell’attività svolta non sembra trovare fondamento sulla vigente normativa tributaria, posto che la sola rilevata presenza di idrocarburi nei residui della lavorazione non consente di ascrivere automaticamente la finalità di quest’ultima alla produzione di combustibili, la quale sembra, invece, trovare smentita nei formulari da cui risulta il successivo conferimento dei prodotti della lavorazione ad apposito impianto di smaltimento esterno».

In ogni caso, la decisione di inibire totalmente l’attività nello stabilimento turritano, per il Tar «appare oggettivamente sproporzionata rispetto alla pretesa fiscale dell’Agenzia e questo anche alla luce del principio di cui alla legge 27 luglio 2000, n. 212, secondo cui “le verifiche si svolgono con modalità tali da arrecare la minore turbativa possibile allo svolgimento delle attività stesse nonché alle relazioni commerciali o professionali del contribuente”». E per i giudici, emerge con chiarezza «che il blocco integrale dell’attività dello stabilimento comporta inevitabili e gravi ricadute sull’attività produttiva e sui rapporti di lavori con gli addetti alla relativa attività».

I legali della Raffineria Porto Torres hanno già chiesto la piena disponibilità dei serbatoi sigillati e l’intenzione è quella di riprendere immediatamente l’attività con il richiamo al lavoro degli operai. Ma la vicenda - che ha causato danni rilevanti all’azienda - sembra appena agli inizi. (g.b.)

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