Campi da basket: «Il Comune ci ignora»
Polemica sul progetto dei playground gratuiti tra la onlus Abba che voleva realizzarli a proprie spese e l’assessore Casu
SASSARI. Niente playground liberi nella città del basket. Da parte dell’amministrazione non sembra esserci grande sensibilità nel creare spazi di aggregazione per i ragazzi, basti vedere il campetto di via Luna e Sole abbandonato da 2 anni. Emblematico è ciò che è accaduto nell’ultimo consiglio comunale. L’esponente del M5s Maurilio Murru ha rivolto un’interrogazione all’assessore allo Sport Maria Vittoria Casu. Chiedeva che fine avesse il progetto di un nuovo campo da basket a costo zero per il Comune, perché completamente finanziato dalla Onlus Abba che opera all’interno del circuito Sardex. La proposta è arrivata a novembre e da allora è finita nel dimenticatoio. E la risposta dell’assessore è stata questa: «All’inizio c’era il problema dell’approvazione del regolamento per l’affidamento degli spazi pubblici alle società o associazioni private. Risolto questo – conclude l’assessore – non ci sono arrivate le necessarie proposte da parte della onlus per definire il progetto. Infine abbiamo saputo informalmente che il gruppo dei proponenti aveva ritirato la propria disponibilità. Il Comune aveva tutta la volontà di portare avanti il progetto».
Maurilio Murru è molto perplesso, cade dalle nuvole, perché aveva informazioni molto diverse. Ma soprattutto a restare allibiti sono i rappresentati di Abba: «Le dichiarazioni dell’assessore ci hanno profondamente offeso – dice Andrea Nigra – perché sembrerebbe che noi prima ci siamo fatti avanti e poi ci siamo completamente disinteressati del progetto. Niente di più falso, e non so per quale motivo l’assessore abbia affermato pubblicamente una simile bugia. La verità è questa: ci siamo incontrati una prima volta con l’assessore Maria Vittoria Casu, e le abbiamo illustrato la nostra idea». La onlus Abba voleva creare uno spazio di aggregazione in città per gli appassionati di basket. Voleva realizzare un modello di gestione da esportare poi in altre città. Chiedeva all’amministrazione la possibilità di avere un’area per cinque anni, in modo da costruirci uno o due playground, recintati, videosorvegliati, e con la presenza di un custode. Ingresso totalmente libero, uno spazio messo a disposizione per la città, e soprattutto a costo zero. Lo avrebbero finanziato decine di aziende che fanno parte nel circuito Sardex, mettendo una quota ciascuna, in cambio di uno spazio pubblicitario dentro il campetto dove scrivere il nome delle aziende che hanno sponsorizzato l’iniziativa. Tutto qui. «Trascorso un mese dal primo incontro, abbiamo avuto una nuova interlocuzione con il dirigente. Abbiamo chiesto all’amministrazione di indicarci un’area, con dimensioni, caratteristiche ecc, in modo da poter delineare un businnes plan». Da quel momento le comunicazioni si interrompono. «Prima c’era il problema del regolamento, poi ci fanno sapere che la nostra pratica è in carico al settore Urbanistica. Poi silenzio totale. Io personalmente ho provato decine di volte a contattare sia l’assessorato attraverso mail, e sia l’assessore attraverso sms, chiamate e sollecitando un incontro tramite un esponente del Pd. L’approccio dell’amministrazione è stato quello di ignorarci completamente. Ora io dico: ma se come ha dichiarato l’assessore in aula, c’era tutto l’interesse a portare avanti la nostra proposta, il minimo che poteva fare era contattarci nel momento in cui, in via informale, aveva saputo della nostra “ritirata”. Non sarebbe stato logico chiedere almeno spiegazioni?».