Contratto forestali, lo stato di agitazione prosegue a oltranza
OZIERI. Permane lo stato di agitazione degli operai forestali del sindacato Snaf causato dal protrarsi della vertenza contratti. Da anni il sindacato autonomo chiede che i contratti dei forestali...
OZIERI. Permane lo stato di agitazione degli operai forestali del sindacato Snaf causato dal protrarsi della vertenza contratti. Da anni il sindacato autonomo chiede che i contratti dei forestali siano equiparati a quelli degli altri dipendenti regionali: una richiesta fattasi ancora più forte dopo la trasformazione dell’Ente Foreste in agenzia Forestas alla quale, però, non è seguito il richiesto (e per certi versi atteso) adeguamento dei contratti.
E se l’Inps qualche tempo fa ha bocciato tale decisione, lo Snaf dal canto suo ha già da tempo fatto ricorso al Tribunale di Cagliari, che si riunirà in udienza per discutere del caso il prossimo 28 ottobre. In questi tre mesi, però, lo Snaf non resterà con le mani in mano e continuerà a fare sentire la propria voce, forte anche delle sentenze simili del Tar della Calabria e delle alte Corti Costituzionale e di Cassazione. Questa giurisprudenza, dicono i segretari Snaf regionale e provinciale Mario Folz e Gianvito Marongiu, dimostra che «la deliberazione di inquadramento del personale adottata dalla Ras (con particolare riferimento al trattamento integrativo per gli operai in caso di malattia) è da considerare nulla. In buona sostanza il contratto collettivo nazionale del comparto forestale privato, nonostante sia nullo ed improduttivo di effetti, al pari di tutte le sue clausole contrattuali, continua ad essere applicato in danno ai dipendenti dell’agenzia Forestas per motivi incompatibili con l’interesse pubblico». Lo stato di agitazione continua a oltranza e la segreteria regionale chiama alla mobilitazione tutti i lavoratori forestali, anche degli altri sindacati.
«Lavoratori dell’agenzia Forestas svegliatevi si legge nella comunicazione dello Snaf , siete stati in sonno per oltre 20 anni, avete delegato ad altri la tutela dei vostri diritti con il risultato di essere trattati in modo diseguale rispetto al restante personale regionale, grazie anche alle inutili “assemblee” di cantiere». (b.m.)