«La pesca dell’aragosta non deve essere prorogata»
SASSARI. «Un secco no alla proroga regionale per la pesca dell’aragosta perché costituirebbe un danno per il già provato ecosistema e per gli stock ittici dell’aragosta, condizionati da uno sforzo di...
SASSARI. «Un secco no alla proroga regionale per la pesca dell’aragosta perché costituirebbe un danno per il già provato ecosistema e per gli stock ittici dell’aragosta, condizionati da uno sforzo di pesca eccessiva». È la preoccupazione del sindaco di Stintino Antonio Diana che ieri ha scritto una lettera alla presidenza della giunta regionale e all’assessorato regionale della Difesa dell’ambiente dicendosi contrario alla richiesta proveniente dalle marinerie di Alghero, Castelsardo, Porto Torres e Isola Rossa.
Il primo cittadino di Stintino scrive non soltanto nella sua veste di sindaco del paese costiero, con due aree Sic, ma anche di presidente del Parco dell’Asinara, e da pescatore, «perché per tanti anni ho esercitato la pesca all’aragosta».
«La proroga – riprende Antonio Diana – causerebbe un danno grave perché lo sforzo di pesca si concentrerebbe nel periodo in cui le aragoste iniziano a deporre le uova. In tale periodo i crostacei si muovono maggiormente sui fondali e si prestano a una più facile cattura. E se è vero che in 180 giorni di pesca, a causa delle condizioni meteo i pescatori hanno lavorato soltanto 90 giorni, è altrettanto vero che le reti sono rimaste a mare e hanno continuato a svolgere la loro funzione di cattura».
«Se il periodo canonico di pesca sarà prorogato, si andrà al periodo autunnale e invernale. Di conseguenza a causa di condizioni meteomarine avverse, per diverse giornate non sarà possibile lasciare i porti, ma le reti – afferma ancora Antonio Diana – resteranno in mare, continuando a danneggiare gli stock ittici».