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Il funzionario arrestato per peculato sceglie il silenzio

di Salvatore Santoni
Il funzionario arrestato per peculato sceglie il silenzio

SENNORI. Franco Zene, il funzionario del Comune di Sennori finito agli arresti domiciliari con l’accusa di peculato e falso, ha scelto la linea del silenzio. Ieri mattina, il dirigente degli Affari...

26 agosto 2016
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SENNORI. Franco Zene, il funzionario del Comune di Sennori finito agli arresti domiciliari con l’accusa di peculato e falso, ha scelto la linea del silenzio. Ieri mattina, il dirigente degli Affari generali si è presentato davanti al gip di Sassari Rita Serra, accompagnato dal difensore Nino Cuccureddu, che segue la difesa insieme a Pierino Arru, e si è avvalso delle facoltà di non rispondere. Inoltre, i legali hanno chiesto al giudice l’annullamento della misura cautelare.

Il funzionario è finito agli arresti domiciliari durante un blitz dei finanzieri scattato giovedì 18 agosto, quando le fiamme gialle hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Sassari, Michele Contini. Secondo le complesse indagini, condotte nei mesi scorsi dai militari del Nucleo di polizia tributaria di Sassari e coordinate dal magistrato Cristina Carunchio, il dirigente sennorese avrebbe alterato a più riprese la propria busta paga “gonfiandola” attraverso l’alterazione di voci di pagamento e presentando note spese effettuate per conto del Comune.

Ieri mattina, i legali di Zene hanno preso visione delle seicento pagine del fascicolo che contiene i documenti raccolti dagli inquirenti secondo i quali tra il maggio 2015 e il maggio 2016 l’indagato avrebbe prodotto falsi cedolini paga inerenti la sua retribuzione mensile, alterando e modificando ad arte gli importi. In sostanza, secondo la Procura il dirigente avrebbe fatto apparire somme relative a voci dello stipendio non previste oppure importi notevolmente superiori a quelli previsti. E ancora, rimborsi relativi a non meglio specificate spese che il funzionario certificava di aver sostenuto per conto del Comune. I difensori sono convinti che le accuse siano infondate. «Abbiamo chiesto al giudice l’annullamento della misura cautelare – spiega Cuccureddu – poiché, secondo noi, non sussiste l’esigenza. Tra l’altro, in questa vicenda ci sono molti punti da chiarire. Cosa che non esiteremo a fare non appena avremo modo di studiare le 600 pagine che abbiamo acquisito soltanto oggi (ieri per chi legge, ndc)».

Nel frattempo, l’amministrazione comunale sennorese, guidata dal sindaco Nicola Sassu, non ha ancora avviato il procedimento disciplinare a carico del dirigente perché è in attesa di ricevere la notifica dell’arresto.

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