La Nuova Sardegna

Sassari

Ponte dei Santi, da Alghero aerei sold out

di Gian Mario Sias
Ponte dei Santi, da Alghero aerei sold out

Impossibile volare con le tariffe della continuità nel prossimo week-end. Esplode la rabbia di chi voleva partire per svago o per lavoro: siamo ostaggi di Alitalia

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ALGHERO. «Siamo sequestrati nella nostra terra», «siamo ostaggi», «questo è un sequestro di persone». Sono solo alcune delle proteste – le più accese, a onore del vero – esplose ad Alghero, a Sassari e in tutto il territorio in vista del prossimo, lunghissimo fine settimana, che tra ponti, Santi e Defunti si configura come una ghiottissima opportunità per staccare la spina e andare a fare un giro da qualche parte.

Ma se a qualcuno la voglia di viaggiare viene solo all’ultimo momento, può praticamente scordarselo. I voli Alitalia che garantiscono i collegamenti in regime di continuità territoriale sono praticamente sold out. «Prenotare oggi per il prossimo fine settimana è materialmente impossibile, a meno di non essere disposti a fare giri pazzeschi e spendere cifre molto più alte di quelle previste dalla continuità», lamenta una donna.

Il livello di indignazione, questa volta, è diretto alla compagnia di bandiera. «Avrebbero anche potuto immaginare che in questi giorni ci sarebbe stato bisogno di implementare il numero delle tratte da e per Roma, quantomeno», considera un ragazzo che per motivi di lavoro ha saputo solo da poche ore di potersi muovere per qualche giorno di relax e si è immediatamente attaccato al computer per cercare la soluzione di viaggio più economica e comoda. Ma niente, «da venerdì 28 ottobre a mercoledì 2 novembre – è la lamentela diffusa – lasciare la Sardegna è un privilegio per pochi». Per essere ancora più precisi, uno dei problemi maggiormente rilevati è il rientro nell’isola nel week end. «Tra studenti e lavoratori che vivono lontano dalla Sardegna, e che hanno scelto di sfruttare il ponte per ritornare a casa e passare le feste in famiglia, tra venerdì e domenica i collegamenti dall’aeroporto di Fiumicino al “Riviera del corallo” sono sold out», protesta una professionista che nei prossimi giorni dovrà andare a Roma per motivi di lavoro. «Se per una qualsiasi esigenza professionale o familiare qualche sardo che vive oltre Tirreno dovesse avere necessità di rientrare nell’isola, è sostanzialmente impossibilitato», aggiunge. Abbastanza simile la situazione per il collegamento con l’aeroporto di Linate, a Milano. Il tema diventa tanto più attuale anche alla luce di quello che sta succedendo a livello politico. Il “Riviera del corallo” è infatti al centro di un confronto serrato tra attori istituzionali, economici, sociali e culturali del territorio, che chiedono a gran voce alla Regione di fare tutto quanto in suo potere per preservare la società di gestione e rilanciare l’operatività dello scalo del Nord Ovest Sardegna. «Al di là delle solite polemiche legate al turismo e al rischio che la difficoltà del comparto possa trascinare il territorio in una crisi di soluzione complicata – è la riflessione di molti – qua stiamo parlando della negazione di un diritto banalissimo come quello alla mobilità». Gian Mario Sias

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