La Nuova Sardegna

Sassari

Giù Alghero, tiene il Golfo dell’Asinara

di Gian Mario Sias
Giù Alghero, tiene il Golfo dell’Asinara

Turismo, l’indagine Federalberghi conferma le criticità. Visconti: «Pesa la situazione dell’aeroporto»

27 ottobre 2016
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SASSARI. Da porta d’oro del turismo sardo a freno per l’industria dell’accoglienza isolana. È il triste primato di Alghero. La drastica riduzione di collegamenti e di passeggeri nell’aeroporto internazionale “Riviera del corallo” ha provocato un calo di presenze negli alberghi della città catalana di quasi il 5 per cento rispetto al 2015. Un dato che fa retrocedere l’intero territorio provinciale di un punto percentuale rispetto a un anno fa. Un dato quasi di tenuta, al quale contribuisce la straordinaria performance del Golfo dell’Asinara, in cui la crescita è stata quasi del 10 per cento.

La fotografia, impietosa, è quella fornita dall’Ufficio Analisi della Federalberghi Confcommercio provinciale. Ne fanno parte 94 strutture alberghiere sulle 110 presenti complessivamente nel territorio del Nord Ovest Sardegna. L’indagine a campione condotta sul periodo della stagione turistica per eccellenza, che va da maggio a settembre, il divario con l’anno scorso è netto. La distanza tra quanto è accaduto e quanto ci si sarebbe aspettato dopo l’ottima annata del 2015, poi, è un vero e proprio abisso.

I numeri. A dirlo sono i numeri. Sono stati campionati 18.259 posti letto, per un totale di 554.780 per tutto il periodo analizzato. Gli arrivi nazionali hanno raggiunto quota 34.996, mentre quelli internazionali 59.376. Le presenze italiane sono arrivate a 119.534, quelle straniere a 261.084. L’indice di riempimento dei posti letto è stato del 68,61 percento. Nel 2015, durante lo stesso periodo, l’indice di riempimento era arrivato a quota 69,60 percento. Una perdita contenuta, come detto, ma che è figlia di due scenari completamente opposti.

Golfo dell’Asinara. Nell’area del Golfo dell’Asinara, per intenderci, sono stati campionati 6.325 posti letto, per un totale di 189.720 su base stagionale. Ebbene, gli arrivi nazionali sono stati 12.906, quelli stranieri 16.461. Le presenze italiane hanno raggiunto quota 51.842, quelle estere 68.369. L’indice di riempimento dei posti letto si attesta al 63,36 percento, contro lo 54,04 percento del 2015. Una crescita di 9,32 punti percentuali, perfettamente in linea con quanto accaduto nel resto della Sardegna.

Alghero. Tutto il contrario, per dire, di quello che è successo ad Alghero. Nella Riviera del corallo i posti letto campionati sono stati 11.934, che calcolati nell’intero periodo diventano 365.060. Ai 22.090 arrivi dall’Italia hanno corrisposto 42.915 arrivi stranieri, provenienti prevalentemente dall’Europa. Le presenze nazionali sono state 67.692, quelle straniere 192.715. L’indice di riempimento dei posti letto si è fermato al 71,33 percento. Rispetto al 2015, quando aveva raggiunto quota 76,21 percento, Alghero perde 4,88 punti.

Mercati internazionali. Ciò che impressiona maggiormente è la perdita sui mercati internazionali. In giugno si è passati dall’86,10 per cento del 2015 a 74,34. Luglio è passato dall’86,93al 76,76. Ad agosto è stato un vero e proprio crollo: dal 78,52 di un anno fa a 62,49.

Aeroporto. Secondo il presidente provinciale di Federalberghi-Confcommercio, Stefano Visconti, la spiegazione è semplice. «Su Alghero ha pesato la situazione dell’aeroporto, che ha condizionato meno territori più distanti, come Castelsardo», dice. Ora, è la richiesta di Visconti, «chiediamo alla Regione di garantire a Sogeaal l’operatività necessaria per tornare ai livelli del 2015, grazie ai quali il “Riviera del Corallo” era diventato il primo avamposto commerciale del territorio». Tale operatività, conclude il presidente provinciale, «sarebbe garantita da un immediato intervento sul capitale sociale, magari in tempi utili per programmare la stagione 2017».

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