La Nuova Sardegna

Sassari

Terremoto, la testimonianza di un vigile del fuoco sassarese: "Ero in auto, tremava tutto"

di Alessandro Pirina
Terremoto, la testimonianza di un vigile del fuoco sassarese: "Ero in auto, tremava tutto"

Parla Gianni Fresu, uno degli uomini della task force del 115. Ora da Cagliari e Oristano arriveranno altri rinforzi per aiutare gli sfollati

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SASSARI. Il loro compito era mettere in sicurezza gli edifici danneggiati dal sisma di due mesi fa, ma nelle ultime ore la loro missione è ritornata al punto di partenza: scavare per cercare persone intrappolate tra le macerie. Gianni Fresu è un vigile del fuoco di Sassari che da qualche giorno si trovava nelle zone colpite dal terremoto del 24 agosto. Con lui altri tre colleghi sassaresi e due di Nuoro. Ieri mattina era in auto sulla Salaria in direzione Amatrice, quando, alle 7.40, la terra ha cominciato a tremare. «All’inizio pensavo avessimo bucato – racconta –, ma sono bastati due secondi per capire che si trattava di un nuovo terremoto. Tutti gli edifici intorno a noi si sono sbriciolati». Per Fresu e i colleghi, dunque, la missione ha preso un’altra direzione e si sono diretti verso le zone devastate delle Marche. Non senza difficoltà, visto che la Salaria in più punti ha subito crolli ed è stata chiusa al traffico.

Mercoledì, quando l’incubo terremoto si è rifatto vivo, Fresu si trovava ad Amatrice, la cittadina simbolo della distruzione del 24 agosto. «È in quel momento che lo scenario è cambiato completamente – spiega –. Fino ad allora eravamo impegnati a mettere in sicurezza i palazzi danneggiati, mentre oggi ad Amatrice non è rimasto più niente. E lo stesso vale per Ussita e Castelsantangelo. Per fortuna questi paesi erano quasi tutti già evacuati, altrimenti i morti sarebbero stati centinaia». Domani arriveranno dalla Sardegna altri 9 vigili del fuoco di Cagliari e Oristano, mentre la settimana prossima un’altra squadra da Sassari e Nuoro.

La scossa di terremoto di ieri alle 7.40 si è sentita fino in Austria. Figurarsi quello che ha provato chi vive a pochi chilometri dall’epicentro. Come Laura Meloni, di Iglesias, ma da 10 anni a Perugia. «È stata fortissima ed è durata parecchio. Io e il mio compagno siamo rimasti immobili nel letto nell’attesa che tutto finissse – racconta –. Per me, sarda, quella del terremoto è un’esperienza nuova, a cui è difficile adattarsi, ma abitando in Umbria sarò costretta a farci l’abitudine».

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