La Nuova Sardegna

OLMEDO. Ancora cinque mesi di mobilità, dopodiché alcuni minatori del giacimento di Olmedo resteranno completamente senza senza alcuna retribuzione. E purtroppo non arrivano segnali su un’imminente riapertura dello stabilimento. Tutto tace dalla Regione, e nessuno si è fatto vivo dalla nuova proprietà. Per questo motivo questa mattina le rappresentanze sindacali hanno organizzato un sit-in e una nuova occupazione della miniera, alla quale aderiranno tutti i minatori. È il disperato tentativo di smuovere le acqua e di provare a sollecitare delle risposte sul futuro. Un mese fa, in effetti, dopo la cassa integrazione si era riaccesa per un attimo la fiammella dell'ottimismo. Infatti da parte della European Bauxite(società greca leader nel campo delle estrazioni) e da parte della Mediterranean Ship di Giancalrlo Acciaro, che hanno rilevato la concessione del giacimento, c’era l’intenzione di rimettere in moto la miniera. Per i trentacinque minatori questo avrebbe significato la riassunzione, dal momento che la Regione si è sempre fatta garante per il reclutamento del personale in mobilità. La miniera di Olmedo è chiusa da oltre un anno, dopo la rinuncia della società multinazionale greca S&B alla concessione per estrarre la bauxite dal sito. Per mesi i dipendenti avevano occupato le gallerie a 180 metri di profondità, in una battaglia per salvare il posto di lavoro. In seguito alla rinuncia della multinazionale responsabile del giacimento, la Regione aveva pubblicato un avviso avviando la procedura per una nuova assegnazione del titolo minerario, ricevendo due manifestazioni di interesse. Nessuno dei minatori però si è mai rassegnato a perdere il proprio mestiere definitivamente, perché il giacimento di bauxite ha sempre funzionato e ha prodotto utili sul mercato. Le ultime notizie che arrivano in maniera informale a Olmedo riguardano l’avvenuta fusione dei greci con Acciaro mediante la costituzione della Elmin Bauxite. Ma sulla ripresa delle attività non si sa nulla. (lu.so.)