La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, Mater Ecclesiae: la parrocchia 2.0 compie cinquant’anni

di Antonio Meloni
Sassari, Mater Ecclesiae: la parrocchia 2.0 compie cinquant’anni

Non solo preghiere, ma anche palestra e radio e tv via web. Don Franco Manunta: «La Chiesa deve aprirsi a tutti»

06 dicembre 2016
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SASSARI. Cinquant’anni portati bene, con il piglio della parrocchia giovane e dinamica, ma sempre sensibile alle trasformazioni profonde che attraversano la realtà contemporanea. Non solo Scritture e sermoni, dunque, ma anche palestra e auditorium, corsi di lingue, yoga e grande spazio alla partecipazione dei laici che si confrontano ogni giorno su radio e televisione via web allestite proprio accanto alla chiesa.

Siamo a Mater Ecclesiae, parrocchia cittadina che quest’anno festeggia il cinquantesimo anniversario della fondazione, avvenuta nell’ormai lontano 1966. L’animatore di questa dinamica realtà è don Franco Manunta, parroco dal duemila, che ha, da tempo, avviato un nuovo corso basato sull’apertura e sulla partecipazione della gente. A chi gli chiede come si senta al timone della parrocchia di un quartiere cosiddetto “alto” risponde che i luoghi comuni sono duri a morire e che Luna e Sole è un quartiere come tanti: «Anche perché - spiega - la storia rivela che il nucleo originario è molto più popolare di quanto si creda». Sta di fatto che la gente, da quelle parti, partecipa attivamente alla vita parrocchiale perché, varcata la soglia del cancello accanto alla chiesa, trova accoglienza e una propensione non comune all’ascolto e alla solidarietà. «Molte famiglie sono originarie dell’hinterland - prosegue don Franco - arrivate dai paesi vicini, attratte dalla possibilità di trovare occupazione, una situazione che negli anni si è ribaltata e che oggi è all’origine di molti disagi a carattere familiare».

Dialogo e partecipazione sono gli elementi determinanti di questa nuova concezione di parrocchia, la volontà di mettere in pratica gli insegnamenti del Concilio vaticano II attraverso la partecipazione dei laici e la comunicazione. «Oggi c’è bisogno di grande apertura - prosegue don Franco - la gente ha necessità di risposte che la chiesa deve poter dare, lo spirito dovrebbe essere quello dell’accoglienza e dell’inclusione seguendo in pieno il suggerimento di papa Francesco». E che Mater Ecclesiae sia un luogo accogliente e inclusivo non ci sono dubbi, per avere un’idea basta andare sul sito e collegarsi alla radio o alla tv via web che portano il nome della parrocchia. Due mezzi che don Franco gestisce in collaborazione con Adriano Agri e Nando Buffoni assieme ai quali propone ogni giorno musica e informazione, cultura e politica. Programmi agili con ospiti fissi, tra cui il sindaco Nicola Sanna, e focus sui principali problemi della città: «L’obiettivo è quello di comunicare - spiega Adriano Agri - raggiungere soprattutto i giovani grazie alle potenzialità offerte dalla rete». Il primo giorno di trasmissione, in occasione del Natale 2014, la radio fece totalizzare più di ottanta accessi in pochi minuti. Gli approfondimenti proposti dall’emittente di Mater Ecclesiae spaziano dalla cultura alla politica, dalla religione alla musica, con un’attenzione particolare alle tematiche giovanili. Ieri nell’auditorium parrocchiale, sul filone dell’amarcord, è stato proiettato un videoclip montato assemblando diversi materiali che rievocano gli ultimi cinquant’anni del quartiere. Poi un dibattito a più voci, moderato dal giornalista Gianni Garrucciu.

Si prosegue l’8, giorno dell’Immacolata, alle 18, con una messa celebrata dall’arcivescovo padre Paolo Atzei e il giorno dopo, alle 19.30, spazio alla musica con performance dei Bertas e della corale Vivaldi. Naturalmente gli eventi saranno trasmessi in diretta streaming sulla TV della parrocchia.

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