La Nuova Sardegna

Sassari

Enti locali, da Olbia interviene Fasolino (Fi): "Ora la Gallura deve essere indipendente"

di Enrico Gaviano
Giuseppe Fasolino, commissario di Forza Italia in Gallura
Giuseppe Fasolino, commissario di Forza Italia in Gallura

Il no ha bocciato la riforma costituzionale e ridato vita alle province. E, inevitabilmente, rianimato anche la voglia di autonomismo della provincia sarda del nord-est

07 dicembre 2016
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OLBIA. La Gallura rialza la testa. Il no ha bocciato la riforma costituzionale e ridato vita alle province. E, inevitabilmente, rianimato anche la voglia di autonomismo della provincia Gallura. A raccogliere la palla al balzo e farsi portavoce dell’istanza è Giuseppe Fasolino, nella triplice veste di coordinatore gallurese di Forza Italia, di consigliere regionale e di sindaco di Golfo Aranci. Spalleggiato da Settimo Nizzi, sindaco di Olbia e alfiere della galluresità. Eppure Forza Italia e l’allora governatore Ugo Cappellacci, insieme ai Riformatori , erano stati i fautori del Referendum che cancellò le 4 province sarde di nuova istituzione. Un cortocircuito interno agli italoforzuti, che ha procurato non pochi maldipancia, soprattutto fra Cappellacci e Nizzi, che hanno continuato a beccarsi come galli dentro un solo pollaio. Comunque ora Fasolino parte lancia in resta. «Il no ha vinto – dice – e con questo risultato significa che le province storiche restano in piedi. E dunque c’è spazio per la rinascita di una provincia Gallura».

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Si può certo dire che Fasolino non ha perso molto tempo. Il cadavere della riforma di Renzi è ancora caldo. «Non ci sono più scuse, in questa situazione si può subito lavorare per istituire la provincia Gallura – sottolinea –. Per realizzarla serve una mobilitazione di tutti i sindaci di questo territorio affinché si ritrovino le condizioni e gli stimoli che hanno portato alla nascita della provincia di Olbia-Tempio, serve un intervento legislativo per operare quel riequilibrio territoriale in grado di generare quella qualità dei servizi e delle prestazioni di cui i cittadini galluresi hanno bisogno».

Giuseppe Fasolino, dal suo osservatorio privilegiato di consigliere regionale del nord est dell’isola sollecita la Regione a rivedere nell'immediato il quadro degli Enti locali con l'istituzione della Provincia Gallura. «Il nostro territorio - incalza – ha lottato tanti anni per vedere legittimata la propria autonomia, univocamente riconosciuta da tutti e poi troppo facilmente sacrificata, ora ha la possibilità di riappropriarsi della sua dignità geografica- storica e amministrativa. La Regione Sardegna ha l'occasione di operare quel riequilibrio territoriale necessario a ridare il giusto peso alla Gallura e ai suoi abitanti. È tempo di aprire un confronto serio e lavorare insieme a una proposta legislativa per istituire la Provincia Gallura, che annulli la palese disparità amministrativa e possa dare a questo territorio un ente di area vasta vicino ai cittadini».

E la lotta dei forzisti di Cagliari contro le province? «Fu un errore – ammette Fasolino –, e infatti noi qui abbiamo sempre remato contro questa ipotesi. Infatti in Gallura il referendum sulla eliminazione delle nuove province non raggiunse il quorum».

Sulla stessa linea c’è Settimo Nizzi che non nasconde tutta la sua contrarietà al regime delle province storiche. «Noi non vogliamo stare con Sassari – dice il sindaco di Olbia –, perché ci stiamo male. Ci sono troppe differenze: economiche, storiche, di cultura. Giusto che la Gallura, che ha un suo territorio definito, una sua cultura e soprattutto una lingua sua, abbia la possibilità di autodeterminarsi. Il no al referendum ci dà questa possibilità e non lasceremo nulla di intentato per riuscire a far rinascere la provincia Olbia-Tempio». Il Referendum di Cappellaci e dei Riformatori? Quando ci pensa, Nizzi, ha ancora un moto di stizza. «Una cosa che non ho mai digerito. Tanto che a quel referendum non sono andato a votare».

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