Studenti universitari provano il processo davanti a veri giudici
Simulazione in Assise di 22 giovani nei ruoli di pm e difensori Collaborazione tra Elsa, ateneo, avvocati e magistrati
SASSARI. È stata un successo anche l’edizione 2016 della simulazione processuale organizzata dall’Elsa, l’associazione europea degli studenti iscritti a Giurisprudenza, in collaborazione con i docenti universitari dell’Università di Sassari, i magistrati del tribunale di Sassari e gli avvocati del foro cittadino. Nei giorni scorsi – nell’aula della corte d’assise – 22 ragazzi, iscritti al Dipartimento di Giurisprudenza, si sono scontrati in una simulazione processuale che ha consentito a tutti di mettere in pratica le nozioni finora studiate in maniera teorica.
«Gli studenti sono stati divisi in quattro squadre – spiegano gli organizzatori –: due si sono calate nelle vesti dell’accusa e due in quelle della difesa. Ogni squadra è stata assistita da un tutor. Elsa Sassari si è avvalsa della collaborazione di avvocati del foro di Sassari i quali hanno calorosamente accolto l’iniziativa, aiutando i concorrenti nell’espletamento dei loro compiti». Alla fase pratica della simulazione, che era stata preceduta dalla redazione di memorie difensive ed accusatorie, è stata determinante la presenza di un vero giudice che ha presideduto il collegio giudicante. «Alla manifestazione hanno volentieri partecipato numerosi esponenti del mondo accademico e forense – spiegano all’Elsa –. Proprio da questa fruttuosa collaborazione, grazie anche alla gentile cooperazione con la cattedra di Diritto penale, ai partecipanti verranno assegnati tre crediti a scopo di attività formativa».
Alla fine dei dibattimenti sono stati nominati la squadra vincitrice della competizione, il miglior oratore ovvero il concorrente che, durante i dibattimenti, si è maggiormente distinto per la sua arte oratoria.
«Ormai da molti anni Elsa Sassari porta avanti le sue numerose attività volte a migliorare la formazione e le capacità di tutti gli studenti del Dipartimento di Giurisprudenza – dicono i partecipanti alla simulazione processuale –. Questo al fine di aiutare la nostra università a preparare nel miglior modo possibile le future generazioni di giuristi».